Ha afferrato una collega alle spalle mentre cucinava, le ha tappato naso e bocca, le ha puntato un coltello alla gola e l’ha trascinata in camera da letto, tentando di abusarne. Solo la reazione della donna, che e’ riuscita ad afferrare l’arma e ferirlo a un braccio, ha evitato il peggio.
A distanza di un anno da quell’11 settembre 2024, il trentatreenne di origine cinese e’ stato condannato a 4 anni di reclusione. La sentenza e’ stata emessa dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Alberto Lippini, al termine del processo con rito abbreviato. La pena e’ stata ridotta per il rito e per il vizio parziale di mente riconosciuto da una perizia psichiatrica.
Il pubblico ministero Gloria Andreoli aveva chiesto 3 anni e 7 mesi. L’uomo lavorava con la vittima in un negozio gestito da un connazionale e condivideva con altri colleghi un complesso di appartamenti nello stesso edificio. La donna, aggredita all’improvviso, era stata immobilizzata e baciata contro la sua volontà prima di riuscire a reagire e mettere in fuga l’aggressore. (AGI)

