“Ci sono troppe cose che non tornano. Nessuno per molto tempo si è accorto che Simona era in acqua morta. Eppure la piscina è piccola e la villa era piena di giovani. Poi la ragazza aveva la faccia in su. Se fosse caduta in acqua non l’avrebbero trovata in quella posizione. E anche ammettendo che si sia sentita male mentre era in piscina, come mai nessuno ha visto il cadavere?”.
Così, in una nota, l’avvocato Gabriele Giambrone, legale della famiglia di Simona Cinà, la ragazza di Capaci in provincia di Palermo morta la notte scorsa nella piscina di una villa privata a Bagheria dove c’era una festa di laurea. La giovane, una sportiva, è stata trovata a faccia in su senza vita dentro la piscina, quindi al momento è esclusa l’ipotesi dell’annegamento. (Adnkronos)

