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Quando il suono tradisce la musica: da Gigi D’Alessio agli U2, passando per The Kolors a Caltanissetta, purtroppo può capitare

Redazione

Quando il suono tradisce la musica: da Gigi D’Alessio agli U2, passando per The Kolors a Caltanissetta, purtroppo può capitare

Sab, 26/07/2025 - 14:20

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CALTANISSETTA – Una serata attesa per settimane, un spazio cittadino gremito di giovani e famiglie, luci e colori che avvolgono viale Regina Margherita. Il concerto dei The Kolors a Caltanissetta aveva tutti gli ingredienti per diventare un momento di festa collettiva. La band, reduce da un successo radiofonico senza precedenti, ha infiammato il palco con la sua energia, ma sui social, a poche ore dall’evento, il dibattito si è acceso: diversi spettatori hanno lamentato problemi di audio, parlando di suono “impastato” o poco definito in alcuni punti della piazza. Commenti contrastanti che, come spesso accade, hanno trasformato un evento memorabile in una discussione accesa.

Eppure, non è una questione che riguarda solo Caltanissetta. I problemi di acustica sono una sfida ricorrente anche nei grandi stadi e nei concerti di artisti di fama mondiale. Negli ultimi mesi, ad esempio, il concerto di Gigi D’Alessio allo stadio Maradona di Napoli ha fatto discutere per l’audio “bassissimo” in alcune tribune, con decine di video e post critici su TikTok e Reddit. Lo stesso è accaduto più volte allo Stadio Olimpico di Roma, spesso accusato di avere una struttura acusticamente inadatta ai grandi live: dai concerti di Vasco Rossi e Ligabue fino agli U2, che nel 2017 furono bersaglio di polemiche per un suono poco nitido nelle prime canzoni, poi corretto dai tecnici.

Sarebbe irriverente paragonare il concerto dei The Kolors in viale Regina Margherita a uno show degli U2 allo Stadio Olimpico, eppure il concetto resta lo stesso: la gestione del suono è una sfida universale. Anche eventi di fama mondiale, con impianti tecnologicamente avanzati e team di tecnici esperti, non sono immuni da problemi di acustica. È accaduto persino a band leggendarie come gli U2, dove interi settori dello stadio lamentavano un audio non perfettamente bilanciato. Lo stesso può avvenire in un contesto più raccolto come quello di Caltanissetta, dove le variabili della location e della distribuzione degli speaker influenzano inevitabilmente l’esperienza del pubblico.

Il fenomeno, però, non si limita ai confini italiani. Anche i Coldplay, durante alcune tappe del loro tour europeo, sono stati criticati per un basso che “copriva tutto” o per le voci poco nitide, come raccontato dagli utenti sul forum internazionale r/Coldplay dopo le date in Norvegia e Regno Unito.
Gli addetti ai lavori spiegano che molti fattori influiscono sulla resa sonora: dalla conformazione della location ai vincoli di volume, dal vento alla disposizione delle torri di diffusione, fino alla complessità di mixare un suono uniforme per migliaia di persone. Non è dunque insolito che un concerto perfetto “sotto il palco” possa risultare meno convincente in zone laterali o molto distanti.


Dai grandi stadi alle piazze cittadine, i problemi di audio nei live non sono un’eccezione ma un tema sempre attuale. Per questo, più che puntare il dito, serve consapevolezza: organizzatori, tecnici e pubblico devono sapere che la perfezione sonora è una sfida complessa, e che migliorare richiede comunicazione, trasparenza e investimenti mirati.

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