Salute

Caltanissetta. Dimagrimento cardiometabolico, proteggere il cuore riducendo il grasso viscerale: la parola al cardiologo Calogero Geraci

Nunzia Caricchio

Caltanissetta. Dimagrimento cardiometabolico, proteggere il cuore riducendo il grasso viscerale: la parola al cardiologo Calogero Geraci

Mar, 03/06/2025 - 18:15

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’obesità come una malattia cronica complessa e recidivante che si caratterizza per un accumulo patologico di grasso corporeo con conseguenze importanti per lo stato di salute e la qualità di vita. In Italia, secondo i dati Istat, nel 2023, il numero di persone con obesità ha registrato un incremento del 38% rispetto al 2003, con un picco tra i giovani adulti. L’obesità, come riportato dal Ministero della Salute, incide profondamente sullo stato di salute poiché si accompagna a importanti malattie come il diabete mellito di tipo 2, l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica e altre condizioni morbose che, in varia misura, peggiorano la qualità di vita e ne riducono la durata. Inoltre, sovrappeso e obesità sono tra i principali fattori di rischio oncologico.

Nella lotta all’obesità si sta facendo strada un approccio innovativo che mira a ridurre il grasso viscerale e a migliorare la salute cardiovascolare. Si tratta del dimagrimento cardiometabolico, e a parlarne è il dott. Calogero Geraci, cardiologo specialista dell’Asp di Caltanissetta, originario di San Cataldo, e con un dottorato in Malattie dello Sport conseguito all’Università di Palermo.

“Quando parliamo di ‘grasso pericoloso’ non ci riferiamo a quello che vediamo esternamente – spiega il dott. Geraci –. Il vero problema si nasconde in profondità, nel grasso viscerale che avvolge il cuore, il fegato e l’intestino. Ecco la vera e propria ‘centrale infiammatoria’. Questo tipo di tessuto – prosegue – rilascia sostanze dannose, citochine pro-infiammatorie, che alterano il metabolismo, aumentano la resistenza insulinica e favoriscono la formazione di placche aterosclerotiche ampliando il rischio di infarto e di ictus.”

Dott. Calogero Geraci

Un nemico silenzioso, il grasso viscerale, che è fonte di rischio per il cuore perché produce tossine cattive e che va a sommarsi al grasso addominale visibile esternamente. Continua il cardiologo Geraci: “Misurando il grasso addominale possiamo avere una stima del grasso viscerale e riducendo il girovita dell’addome va a diminuire il rischio cardiaco. Il dimagrimento cardiometabolico protegge il cuore e migliora il metabolismo.”

Ridurre il girovita non è solo questione di estetica, ma è, soprattutto, un’azione fondamentale per la salute; significa abbassare i livelli di pressione, ridurre il colesterolo LDL – comunemente definito ‘cattivo’ –, migliorare la glicemia e proteggere le arterie.

Con l’obesità il rischio cardiovascolare è dietro l’angolo e nel contrastarlo secondo il dott. Geraci “il cardiologo del nuovo millennio non può limitarsi a essere soltanto ‘il medico del cuore’, ma diventa un protagonista nella lotta contro il grasso viscerale” che lui stesso definisce come “quella zavorra metabolica che aumenta il rischio di infarti, di ictus e di diabete.”

E il nuovo protocollo del dimagrimento cardiometabolico si unisce così a programmi di allenamento metabolico personalizzati e all’uscita di nuove molecole come la tirzepatide (agonista dei recettori GLP-1 e GIP) e come la semaglutide (agonista GLP-1), vere alleate del cuore.

“Gli studi dimostrano che – spiega ancora il cardiologo Geraci – la tirzepatide può portare a una riduzione del peso corporeo fino al 20%, con un forte impatto sulla riduzione del grasso viscerale; e il semaglutide, utilizzato a dosi settimanali, favorisce la perdita di peso e migliora i marcatori cardiometabolici, come la pressione arteriosa e l’HbA1C.”

Dunque, l’innovazione in farmacia incontra la salute attraverso una strategia integrata dove i protocolli terapeutici cardiometabolici vengono condivisi con un’equipe di esperti: “Il dimagrimento cardiometabolico viene inteso come una forma nuova del dimagrimento, che non è statico e dove il paziente si affida a uno specialista che lavora con altre figure, il nutrizionista, il personal trainer specializzato, lo psicologo. Il protocollo cardiometabolico comprende tante figure al suo interno, fondamentali per la salute del paziente.”

Fondamentale per mobilizzare il grasso viscerale e per migliorare la sensibilità insulinica è l’allenamento metabolico.

Prosegue il dott. Geraci: “L’allenamento metabolico è un mix di esercizi a intervalli ad alta intensità (HIIT), resistenza muscolare e attività aerobica. I punti chiave sono brevi attività intense e alternate a recuperi attivi, efficaci per ridurre il grasso addominale; pesi e resistenza per mantenere la massa muscolare e migliorare il metabolismo basale; la camminata veloce e attività aerobica per aumentare il dispendio calorico e stimolare la lipolisi; la costanza che comprende almeno tre, quattro sedute a settimana, combinate con una dieta bilanciata.”

Amante dello sport, il ‘cardiologo fit’ sancataldese ha unito la sua passione al dottorato universitario e alla sua professione, iniziando da un anno un percorso di studio in ambito cardiometabolico, coinciso con l’uscita delle molecole innovative in grado di far dimagrire i pazienti, migliorando sia l’aspetto metabolico, sia proteggendo il cuore.

“Ho studiato i tipi di allenamento che possono migliorare l’assetto cardiologico – afferma –. Sto utilizzando, nel modello prescritto ai pazienti, diversi protocolli fusi tra loro per crearne uno personalizzato. Il ‘cardiologo fit’ entra in campo per testimoniare con la sua vita sportiva, con la sua esperienza lavorativa che dimagrire non è estetica ma salute.”

La salute al primo posto, per una vita più lunga e di qualità dove anche la prevenzione è fondamentale e dove “meno centimetri in vita significano meno infiammazione, meno rischio di infarto e di ictus. Il ‘cardiologo fit’ è un medico che – conclude il dott. Geraci – ti guida in un percorso di salute integrata composto da farmaci intelligenti, allenamento cardiometabolico e consapevolezza verso la protezione del cuore.”

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