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Antenna Rai, il WWF attacca: “Demolizione già avviata, Comune e istituzioni ci stanno beffando”

Redazione

Antenna Rai, il WWF attacca: “Demolizione già avviata, Comune e istituzioni ci stanno beffando”

Gio, 26/06/2025 - 17:47

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CALTANISSETTA – “Una situazione farsesca e assurda, ci sentiamo platealmente beffati dalle istituzioni”. È durissimo il nuovo attacco del WWF Sicilia Centrale in merito all’avvio delle operazioni di smantellamento dell’antenna Rai di contrada Sant’Anna. Secondo quanto denunciato dal sodalizio ambientalista, i lavori di demolizione sarebbero già in piena attività da due giorni, con operai impegnati sulla struttura e mezzi d’opera in funzione, nonostante la data ufficiale dell’abbattimento annunciata da Rai Way fosse il 1° luglio.

Nel mirino del WWF c’è il comportamento del Comune di Caltanissetta, accusato di “schizofrenia istituzionale”: da un lato ha annunciato il deposito, previsto per domani, del ricorso al TAR Sicilia contro la revoca del vincolo culturale sull’antenna; dall’altro – denuncia l’associazione – ha ufficialmente archiviato la diffida presentata dal WWF, rifiutandosi di sospendere la SCIA che autorizza i lavori.

“È una vicenda grottesca – scrive il WWF – dove, se nessuno interviene ora, al momento in cui il TAR dovesse eventualmente accogliere il ricorso e ristabilire il vincolo culturale, l’antenna sarà già sparita. Un comportamento che vanifica ogni forma di tutela e riduce l’azione legale a un atto simbolico e tardivo”.

Nel comunicato si evidenzia anche la contraddizione tra quanto sostenuto nei giorni scorsi dalla Soprintendente ai Beni Culturali, l’architetto Daniela Vullo – secondo la quale la struttura era talmente compromessa da non permettere interventi in sicurezza – e le decine di immagini diffuse sui social, che mostrano operai impegnati a oltre 80 metri d’altezza proprio sull’antenna.

“È la conferma – prosegue il WWF – di come la narrazione sulla pericolosità della struttura sia stata strumentale per giustificare la rimozione del vincolo. Anche il Dipartimento regionale ai beni culturali, nel rispondere alla nostra diffida, ha liquidato come ‘errore’ il decreto assessoriale del 1995 che includeva l’antenna tra i beni culturali più rilevanti della Sicilia”.

La conclusione dell’associazione è amara e fortemente critica: “RAI Way, Soprintendenza, Comune e Regione hanno già deciso la morte dell’antenna senza se e senza ma. In questo spettacolo grottesco, noi ci sentiamo presi in giro da chi dovrebbe tutelare l’interesse collettivo e, invece, si adopera per cancellare un simbolo storico e culturale della città”.