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Caltanissetta. Il 6 giugno presentazione del libro “Impunita” del gelese Nunzio Di Gennaro

Nunzia Caricchio

Caltanissetta. Il 6 giugno presentazione del libro “Impunita” del gelese Nunzio Di Gennaro

Mer, 21/05/2025 - 08:45

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“Impunita” è il titolo del libro scritto da Nunzio Di Gennaro, che verrà presentato venerdì, 6 giugno, alle ore 18:00, alla Sala degli Oratori di Palazzo Moncada di Caltanissetta. L’evento, moderato dalla giornalista Ivana Baiunco, vedrà l’intervento della presidente della camera penale di Caltanissetta, Renata Accardi, e la presenza del Questore di Caltanissetta, Pinuccia Albertina Agnello, e dell’Ipa – international Police Association di Piazza Armerina.

Edito da SBS Edizioni, il libro è ispirato alla vicenda giudiziaria vissuta dall’autore, accusato, nel 2009, di stupro e violenza nei confronti di una giovane ragazza tedesca, e detenuto per sei mesi e sei giorni nel carcere di Montorio a Verona. Nunzio Di Gennaro, originario di Gela e docente di lettere, all’epoca dei fatti insegnava all’Istituto Martino Martini di Tione di Trento e la sua è una vicenda durata dieci anni, che ruota attorno a quattro processi e che termina con l’assoluzione da parte della Corte di appello di Bolzano perché ‘il fatto non sussiste’, per poi vedere il risarcimento da parte della Corte di appello di Trento per l’ingiusta detenzione.

“Nel momento in cui i carabinieri hanno bussato alla mia porta e ho capito di essere in stato di arresto – dice Di Gennaro –, la mia vita è cambiata.”

Un errore giudiziario, una vita stravolta, quella dell’autore, raccontata in forma di romanzo attraverso il punto di vista del protagonista, Macaluso, personaggio che, tra l’altro, è privo di nome perché “potremmo essere tutti – come spiega Di Gennaro –, lo troviamo in veste di uomo soltanto con il cognome perché il nome potrebbe essere quello di chiunque.”

E Macaluso, assetato di verità, cammina lungo l’arco narrativo della storia, ricostruendo i fatti e tentando di rispondere a una domanda che nasce spontanea, ovvero ‘perché lei – la ragazza – ha fatto questo? Cioè per quale motivo ha accusato una persona innocente di un crimine così orrendo?’. E la risposta accenna ad arrivare vagliando varie ipotesi, seguendo addirittura la pista della droga.

Iniziato nel 2022 e terminato nel 2023 dopo una lunga fase di elaborazione, il libro è stato al Salone Internazionale del Libro di Torino e presentato al congresso del Partito Radicale a Roma e in varie città siciliane come Messina, Gela, Catania. Esplora diversi temi, tra i quali troviamo anche quello del pregiudizio nei confronti di un meridionale trasferitosi al nord e che l’autore sottolinea lasciando trasparire dalle pagine le emozioni intense dei vari personaggi. E denso è anche il messaggio universale che si cela dietro la penna e la voce dell’autore: “Se si pronunciano delle sentenze nel nome del popolo italiano, devono rappresentare il popolo italiano – spiega di Gennaro –. Diverso è quando si pronunciano sentenze in nome del populismo italiano, cioè quando si oltrepassa la verità e ci si basa sulla pancia dell’uomo comune, quando i giudici e le forze dell’ordine sono sotto pressione e devono comunque trovare il reo a prescindere dalla realtà dei fatti e dalla verità.”

“Impunita” è una storia che fa riflettere – lo stesso titolo porta i lettori a interrogarsi sullo stato della giustizia –, che vuole smuovere le coscienze e che spinge per sensibilizzare al tema dell’ingiusta detenzione; condizione, quest’ultima, che lede la dignità umana e che sconvolge l’esistenza delle vittime. Infatti, Nunzio Di Gennaro è promotore, insieme a Irene Testa e Gaia Tortora, della proposta di legge ‘Zuncheddu e altri’, una proposta di iniziativa popolare presentata dal Partito radicale sulla possibilità per le vittime della giustizia di ottenere un giusto riconoscimento economico, puntando a garantire una provvisionale economica a chi alla fine di un processo è stato assolto. La proposta prevede un assegno che parta dal momento dell’assoluzione fino alla sentenza di risarcimento del danno.

La penna di Nunzio Di Gennaro con il suo “Impunita” è megafono che dà voce alle vittime di giustizia, e che prima di graffiare sulla carta, è stata strumento per rimarginare ferite ancora oggi crepe nella carne, attraverso un processo di scrittura che l’ha condotto anche a trovare la fede grazie alla figura di Santa Teresa d’Avila: “Ho attraversato anche un percorso di fede importante – conclude l’autore –. La fede mi ha salvato.”