Salute

Sicilia, gestione istituto zooprofilattico: commissione Antimafia dell’Ars invia gli atti alla Procura e alla Corte dei conti

Redazione 3

Sicilia, gestione istituto zooprofilattico: commissione Antimafia dell’Ars invia gli atti alla Procura e alla Corte dei conti

Mer, 22/01/2025 - 15:38

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“Quella dell’Istituto zooprofilattico siciliano è una vicenda assai scabrosa, caratterizzata da gravi opacità, negligenza, omissioni e incertezza gestionale. Un ente fuori controllo, che per 9 anni è stato una terra di nessuno nella quale chi doveva esercitare la vigilanza non lo ha fatto, a partire dall’assessorato alla Salute, fino al ministero della Sanità, soprattutto per gli effetti che hanno gli atti dell’Istituto zooprofilattico sulla sicurezza sanitaria della nostra regione”. Così il presidente della commissione Antimafia dell’Ars, Antonello Cracolici, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni di Palermo sulla gestione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Regione Siciliana. A finire sotto la lente della commissione Antimafia, che ha approvato all’unanimità la relazione, è la situazione amministrativa gestita per quasi nove anni dal commissario straordinario Salvatore Seminara dopo un esposto della Fp Cgil. “Dalla nostra indagine, durata circa un anno, con diverse audizioni – ha precisato Cracolici – è venuto fuori che il commissario non risultava nell’elenco nazionale degli idonei alla nomina di direttore generale degli istituti zooprofilattici e quindi non aveva i requisiti per essere nominato tale. Nonostante ci fossero seri dubbi di legittimità sulla sua nomina, ha costruito nel tempo un sistema fuori da ogni regola, autoproclamandosi commissario pure in assenza di un provvedimento di proroga e malgrado avesse superato i limiti d’età”. Come si legge infatti nel testo della relazione, che Cracolici ha illustrato insieme con la deputata Roberta Schillaci, il commissario straordinario dell’Istituto “non si è limitato al compimento di atti urgenti ma si è anche dedicato alla riforma della pianta organica, ha indetto concorsi per assumere personale, promosso dipendenti, istituito due enti (Remesa e la Fondazione per la biodiversità) che hanno gestito importanti flussi di denaro pubblico, anche extraregionali. Tutto questo in una proroga del suo mandato basata sul silenzio-assenso con il ministero”. “Per questo, abbiamo deliberato con la commissione Antimafia – ha concluso Cracolici – di mandare la nostra relazione sia alla Corte dei conti che alla procura della Repubblica perché valutino eventuali reati di natura contabile e penale. Oggi è stato nominato un nuovo commissario, c’è un consiglio di amministrazione, ma siamo sicuri che il passato possa anche definire il futuro di questo ente. Parliamo di un istituto fondamentale per la salute dei cittadini”.