Salute

Uccise cardiologo per un certificato nell’agrigentino: “Nessun vizio di mente”

Redazione

Uccise cardiologo per un certificato nell’agrigentino: “Nessun vizio di mente”

Mer, 29/05/2024 - 16:50

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Il bidello 42enne Adriano Vetro, reo confesso dell’omicidio del cardiologo Gaetano Alaimo, ucciso a 62 anni il 29 novembre del 2022 nel suo studio di Favara, era capace di intendere e volere. Nessun vizio di mente, quindi, dietro l’omicidio del medico la cui “colpa” sarebbe stata quella di non avere rilasciato a Vetro un certificato che gli serviva per il rinnovo della patente.

A disporre la super perizia e’ stata la Corte di assise, presieduta da Giuseppe Miceli, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Elenia Manno e dei difensori di parte civile, gli avvocati Giuseppe Barba, Nicola Grillo e Vincenzo Caponnetto, legali dei familiari e dell’Ordine dei medici. I tre psichiatri hanno adesso consegnato la relazione. Si tratta di Osvaldo Azzarelli, Eugenio Aguglia e Maurizio Marguglio. Secondo gli specialisti, che illustreranno le conclusioni all’udienza del 6 giugno, Vetro non e’ affetto da alcuna patologia.

La difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Santo Lucia e Sergio Baldacchino, ha sempre sostenuto, l’incapacita’ di intendere e volere dell’imputato ma le tre perizie agli atti arrivavano a conclusioni tutte diverse. Vetro, secondo quanto e’ stato ricostruito anche con le telecamere di sorveglianza, che lo hanno visto allontanarsi, e la testimonianza della segretaria dell’ambulatorio davanti alla quale sarebbe stato commesso l’omicidio, ha atteso che il medico arrivasse nel suo studio per ucciderlo sparandogli alle spalle.