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Caltanissetta e i suoi tavernicoli. “La campagna elettorale come vorremmo che fosse”

Sergio Cirlinci

Caltanissetta e i suoi tavernicoli. “La campagna elettorale come vorremmo che fosse”

Gio, 23/05/2024 - 23:33

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La campagna elettorale va affrontata come un generale affronta una campagna militare.
Niente può e deve essere lasciato al caso, vanno analizzati dati, strategie, squadra, controllo degli avversari, forze in campo e atteggiamento.
Attenzione però che, così come avviene in campo militare, c’è lo spionaggio ed il controspionaggio, accompagnati entrambi da notizie, più o meno false, date in pasto all’avversario e al popolo, per depistare ed illazionare, ovviamente per averne un proprio vantaggio in termine di voti.
Tutti gli elettori però auspicano una campagna elettorale che si basi principalmente sull’esposizione, da parte dei candidati alla carica di sindaco o da qualche loro delegato, dei propri programmi.


Una volta esistevano i comizi in Piazza, ci saranno sicuramente, ma che, come ormai di prassi, si terranno solo gli ultimi giorni, magari con la presenza di qualche leader nazionale, per cercare di convincere, in “zona cesarini”, gli indecisi.
Spesso oltre che in Piazza le riunioni si preferiscono tenere nelle sedi elettorali o nelle sale di hotel, dove gli applausi dei propri sono assicurati.
Vanno sicuramente accolti con grande entusiasmo anche i vari confronti, che da diverse parti si stanno organizzando, dove, i moderatori di turno rivolgono domande ben precise su temi importanti.


Anche in questa campagna elettorale, piaccia o no, anche i social saranno protagonisti, vuoi per le dirette degli incontri, ma anche per la facilità con la quale molti esprimono giudizi e pareri non sempre però, è giusto dirlo, in maniera educata, corretta e soprattutto civile.
Chi ha da sempre sostenuto la valenza e l’importanza dei social, sicuramente si dispiace nell’assistere agli atteggiamenti di certi fan, che cercano di disturbare la campagna elettorale, usando Facebook come fosse un’osteria e loro, da bravi tavernicoli, si esprimono come solo in quel luogo è consentito fare.
Non mancano battute o riferimenti a fatti e circostanze che molti sanno, ma che nessuno dice, guardandosi bene dal pubblicarli.
Anche su questo andrebbe detto che una campagna elettorale non dovrebbe essere “mascariata” da fatti che sanno di pura “orologeria politica”, impacchettati e pronti a far veicolare al momento giusto, lo abbiamo visto anche nella precedente tornata elettorale.
Maggior dispiacere lo suscita il leggere o vedere commenti e like, non degni di persone che si candidano o sono scelti per rappresentarci.
Il candidato sindaco di certa gente bene farebbe a prenderne immediatamente le distanze, richiamando anche i più “focosi” a darsi una regolata.


La vera brutta figura alla fin fine la fa il candidato, perchè piaccia o no è a lui che la gente pensa quando legge certe cose, specialmente se, come fanno alcuni, si usa, come foto del proprio profilo, il logo del partito/movimento/associazione di appartenenza, né può giustificarsi nel dire “non lo sapevo”, sappiamo bene che tutti accedono ai social e chi non lo fa, molto difficile, riceve sicuramente gli screenshot, che circolano sulle varie piattaforme di messaggistica.
Se però anche il candidato usa toni forti o addirittura dovesse fomentare e godere di certi atteggiamenti, sicuramente non riscuoterebbe la stima, ma non avrebbe neanche il voto, dal cittadino che sa ben comprendere certi atteggiamenti.
Prima guardare chi siamo per poi dire chi sono gli altri, perchè la città è piccola e ci si conosce un po’ tutti; prima si ascoltava una sola campana, adesso le campane sono molteplici e spesso una campana a trasformarsi in boomerang è un attimo.
A tutto questo va aggiunta la correttezza nel dimostrare con dati concreti, che quel che si dice alla gente si potrà poi mantenere, insomma niente libro delle facole, ma soprattutto, anche se non chiesto, si diano chiare risposte e nette prese di posizioni sui temi più importanti, Università, con chi, Sanità, come, Antenna, chi paga , Ztl, che fare, come recuperare il Centro Storico, Sviluppo Economico, Acqua, erogazione e tariffe.
Sicuramente manca tanto altro, ma che gli addetti ai lavoro sanno bene cosa dire alla gente, di sentire ripetere le solite cose, o soluzioni, giuste ma di lunghissimo termine, siamo stanchi.
La città ed i nisseni non hanno più tempo e pazienza, il malato sta per diventare terminale, servono interventi urgenti ed immediati, no tampone. Ad Maiora