Salute

Caltanissetta. Policlinico o non Policlinico, questa è… la querelle

Sergio Cirlinci

Caltanissetta. Policlinico o non Policlinico, questa è… la querelle

Sab, 20/04/2024 - 22:57

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Tutti sappiamo e comprendiamo tutto, almeno così crediamo, ma spesso ci fidiamo soltanto di quello che dicono gli altri, anche perchè per lavoro ci occupiamo di materie diverse e non siamo quindi all’altezza di comprendere leggi, regolamenti e procedimenti vari.
Vero è che sono scritti in italiano, ma spesso basta una virgola o un termine e tutto cambia o tutto viene lasciato a libere interpretazioni.
In questi giorni però, chi più chi meno, si è lanciato comunque nel dare una sua interpretazione, che spesso era quella di un amico di cui ci si fida, quello “studiato” o quello “lo dice lui ed io mi fido”.
Colpisce però il fatto che tutti coloro che fanno parte dello stesso schieramento abbuino dato la medesima interpretazione, ovviamente completamente diversa di quella della parte opposta.
Sul tema Policlinico ne stiamo sentendo tante…ed ancora non è di certo finita.
Provo a questo punto a dire anch’io la mia.
Se devo essere sincero la prima affermazione “Il Policlinico si farà a Caltanissetta”, mi è parsa un tantino esagerata, anche la risposta “Quello che viene sbandierato non ha assolutamente fondamento” mi sa di una risposta anch’essa esagerata. Sicuramente la prima e la seconda sono condizionate dalle imminenti elezioni, fuori da questo contesto, son cerco non sarebbero state queste, o almeno sarebbero state entrambe più caute
Policlinico o Ospedale Universitario.
Chiaro che siamo in campagna elettorale e che si svoglia montare o smontare il tutto, ma chi ha seguito la vicenda, chi ha letto documenti, chi ha partecipato anche ad incontri, a dibattiti, può dire che probabilmente si è tirata un po’ troppo la corda sia da una parte che dall’altra parte.
Se si leggesse con serenità il verbale del Febbraio 2023, Conferenza dei Sindaci, si capirebbe che la strada per arrivare ad un Policlinico è lunga, con molti ostatoli e piena di cecchini, il vero pericolo.
Ci sono una serie di passaggi e protocolli da mettere in campo; quello pubblicato sulla G.U. Del 12 Aprile scorso, ad esempio è solo il primo, almeno questo mi pare di aver capito.
Vero è che per avere un Policlinico targato Caltanissetta serve una legge specifica, però alla luce di questo primo passo c’è da augurarsi che si è sulla buona strada.
Magari non arriveremo ad avere la scritta “Policlinico Sant’Elia Caltanissetta”, perchè oltre alle firme dei protocolli, leggi istitutive, servirebbero anche tanti soldi e non mi pare che la Regione o lo Stato siano disponibile a scucirli, o forse non li hanno proprio.
Sta di fatto però che se anche diventassimo, come qualcuno ha scritto, una “succursale” sarebbe già un successo, personalissimo pensiero.
Da come si legge sulla G.U. aumenterebbero sicuramente i posti letto, e già questa sarebbe una buona notizia per l’utenza, visti i problemi di carenza.
Altri temono di diventare satelliti di Palermo, dopo “l’università anche la sanità”,
“Palermodipendenti, beh francamente non vedo cosa ci sarebbe di grave o negativo. Attenzione non è una resa o un volersi accontentare, ma scegliere tra il non aver nulla o dipendere da qualcuno, io preferisco la seconda, anche perchè ai puristi chiedo quale alternativa propongono…Enna ? Abbiamo letto tutti che loro vogliono l’esclusiva, quindi che facciamo rimaniamo “a piedi” ?
Facciamo però un breve ragionamento. Pensare di averne uno tutto nostro, scordiamocelo, è pura utopia, almeno per il momento, inoltre non siamo stati capaci venti anni fa di creare un’università, figuriamo oggi un Policlinico.
“Chi troppo vuole nulla stringe” o magari il voler troppo, che poi si tradurrebbe in un nulla, andrebbe ad avvantaggiare, i nostri vicini, non voglio pensare si desideri questo. Anche perchè, così come successe per l’Università, i nostri vicini, nei momenti importanti e per difendere il territorio, sanno essere uniti e compatti al di là delle appartenenza politiche.
Da noi invece come si suol dire “l’occhio destro destro non può vedere il sinistro” e di conseguenza si preferisce affossare un qualcosa che va a vantaggio del territorio sol perchè proviene dall’altra parte, ragionamento valido non solo per questo discorso.
Ovviamente tutto questo polverone non si sarebbe alzato se fossimo stai distanti anni dalle amministrative.
Space dirlo ma questo fulmine a ciel sereno non contribuirà a rendere più pacata una già calda campagna elettorale, i cittadini invece vorrebbero ascoltare programmi seri e concreti per la città, non botte e risposte che tra le altre cose fanno sempre tornare la palla a centro campo.
I cittadini vorrebbero che ogni tanto i politici locali si sedessero in cucina e ci preparassero un bel pranzetto, gustoso e nello stesso tempo salutare per la città, senza che nessuno provi però a servire ai quello che piace a lui o ai suoi amici; così facendo, oltre a rovinare le pietanze, si rischia anche una bella intossicazione. Vi assicuro che finire in ospedale in questi tempi non è conveniente, aspettate almeno che prima aumentino il numero dei posti letti, diminuiscano i disagi e si riducano le liste d’attesa. Ad Maiora

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