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Quel diritto naturale di essere cittadini. “Programma popolare di coesione”: una politica etica e umana per Caltanissetta

Nunzia Caricchio

Quel diritto naturale di essere cittadini. “Programma popolare di coesione”: una politica etica e umana per Caltanissetta

Mar, 20/02/2024 - 10:33

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Ferdinando Rovello, ex professore di storia e di filosofia al liceo classico Ruggero Settimo di Caltanissetta, ha dedicato la sua vita al volontariato, praticando azioni di cittadinanza attiva – e mai iscritto a un partito preciso –, con il desiderio di vedere realizzata la politica con la “P” maiuscola, ovvero una politica che mettesse al centro la persona, attenta a curare il bene di tutti e di ciascuno.

Oggi questa sua forte volontà, insieme al dott. Stefano Vitello e ad altre associazioni del territorio siciliano, diventa promotrice di un’iniziativa che prende il nome di “Programma popolare di coesione”.

Lo scenario attuale della politica, sia in ambito regionale, sia in ambito nazionale, si presenta al pubblico con le vesti di un tornaconto personale, indifferente al bene comune e invertendo la posizione dove dovrebbero essere la finanza e l’economia al servizio della politica, e non al contrario.

Motivo per cui, oggi, sulla base delle diverse esperienze, si assiste al fenomeno dell’astensionismo e a una piena sfiducia da parte dei cittadini in chi dovrebbe organizzare la vita, il lavoro politico, mirando a risollevare un Paese stanco e angustiato dai tanti problemi e conflitti.

Segnale, questo, che suggerisce una forte crisi della democrazia. La politica democratica poggia le fondamenta sulla sovranità del popolo; ma oggi come oggi viene sottratta dalla votazione da parte dei cittadini che appartengono ai diversi partiti, poiché si schierano o con l’uno o con l’altro.

“E, allora noi, con questa nostra iniziativa – dichiara Ferdinando Rovello – vogliamo riaffidare, garantire ai cittadini il diritto alla sovranità popolare”.

In vista delle prossime elezioni amministrative nissene si tenta di condividere un programma di coesione che sia fatto per il popolo e dal popolo, già sottoposto ai candidati sindaci – l’uscente Roberto Gambino, Annalisa Petitto e Walter Tesauro – , non trascurando l’art. 118 della Costituzione Italiana e il suo principio di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, dove le istituzioni devono essere di aiuto ai cittadini per attenuare le necessità del territorio; e, dunque, è obiettivo del Programma metterlo in atto, favorendo anche il pensiero dell’economista italiano ed ex presidente dell’Agenzia per il Terzo Settore, Stefano Zamagni, che vede nel principio di sussidiarietà una circolarità basata sulla sinergia tra istituzioni, imprese e Terzo Settore.

Sottoscritto già da cittadini e associazioni di altri territori, il Programma popolare di coesione desidera offrire una nuova classe politica all’Italia, abbattendo quella politica di parte e ripristinare il senso dell’Istituzione come governo che sappia guardare il bene di tutti.

L’appello lanciato per la condivisione di un Programma popolare di coesione vuole, sì, offrire voce e dignità al popolo, ma anche accogliere il contributo libero di partiti, senza, tuttavia, che questi ultimi leghino le amministrazioni comunali ai propri gruppi di appartenenza.

Recita il documento che enuncia l’appello per la condivisione di un Programma popolare di coesione: “Le nostre città avvertono sempre di più la necessitò di un “umanesimo politico” inclusivo e sinergico, attento al piccolo e al presente, aperto ai sogni e al futuro, vicino ai meno abbienti e ai deboli; di un’area programmatica e politica capace – in questo nostro contesto storico nebuloso, caratterizzato da derive populiste, da climi di paura e di conflittualità, da rischiosi rigurgiti nazionalisti – di tenere sveglia e libera la coscienza al fine di prodigarsi per una ritessitura e rivitalizzazione sociale”.

Rispetto. È il primo valore su cui si basa la società a cui segue la solidarietà, su cui una comunità attiva e partecipativa deve affidarsi; e il Programma popolare di coesione intende costruire una politica umana, etica, ispirata a valori umani comuni.

“Noi non vogliamo fermarci solo a quest’azione propositiva – continua Ferdinando Rovello –, ma anche a una fase conseguente di controllo di esecuzione.”.

Bisogna esercitare il proprio diritto di cittadini, quel diritto naturale che è concesso dal sistema sociale, promosso dalla Costituzione Italiana, dove il potere, inteso come capacità governativa, sia un potere di libertà e di verità.

“C’è la necessità di trasformare il sistema Italia, cioè rendere nuovo il modo di governare, mantenendo ferma la nostra Costituzione”.

Si riportano integralmente le finalità del Programma popolare di coesione, così come scritto all’interno dell’appello:

1. Il Programma popolare di coesione è una condivisione ideale ed operativa programmatica- politica tra realtà associative, gruppi civili, singole persone finalizzata a promuovere il contesto territoriale e ad alimentare una coesione sociale, fedele a tre fondamentali valori: la persona, la solidarietà, il bene comune.

2. Il Programma popolare di coesione è rivolto a quanti avvertono il senso di responsabilità civile e politica nei confronti delle questioni essenziali del nostro quotidiano: sviluppo economico e sociale, vivibilità e qualità dei servizi, moralità e legalità, sicurezza ed integrazione, famiglia e giovani, lotta contro il clientelismo e la corruzione.

3. Esso si prefigge di:

a. operare nel rispetto dei dettami costituzionali e dell’universo valoriale dei sani principi:

b. implementare luoghi di confronto, di spazi relazionali e di elaborazione progettuale che possano sostenere al meglio le nuove generazioni e consentire loro di essere protagonisti delle buone pratiche sociali e politiche;

c. sostenere ed alimentare progettualità finalizzate alla promozione etica, sociale, economica delle città;

d. catalizzare processi partecipativi ed inclusivi all’interno delle comunità locali per costituire una rete territoriale che possa facilitare, accompagnare e rafforzare la creatività e le potenzialità territoriali;

e. essere coscienza critica e fermento progettuale nei vari ambiti ed ambienti, attraverso attività di natura socio-culturale;

f. affermare come fondamentale nella vita politica la componente etica, affinché ogni azione sia interpretata e vissuta come generoso atto umano indirizzato, con onestà d’intenti e competenza professionale, alla ricerca e alla salvaguardia del bene comune;

g. adoperarsi secondo il principio della sussidiarietà per il rafforzamento delle autonomie locali, dei diritti/doveri di cittadinanza e della partecipazione, onde valorizzare le istanze della società civile;

h. rafforzare la tutela dei diritti della popolazione più debole e di chi vive condizioni di disagio o di fragilità sociale;

i. favorire la crescita della famiglia nella sua integrità, essendo essa il nucleo vitale e fondamentale della società;

j. migliorare il benessere sociale e la qualità di vita della persona in maniera dignitosa.

4. Il Programma popolare di coesione si impegna a vivere e a rappresentare nella società e nelle Istituzioni, a partire dagli Enti locali, le progettualità e gli obiettivi perseguiti, senza legame subalterno e acritico ad organizzazioni partitiche, sindacali e clericali, ma con essi aperto al mutuo confronto e alla condivisa operosità.

5. Esso manifesta la disponibilità a collaborare anche con tutti coloro (singoli o associati) che operano con linearità comportamentale nel rispetto delle regole democratiche per proporre, valorizzare e sostenere progetti in sintonia con le sue finalità ispiratrici.

Sottoscrizioni

  • Luigi Sturzo
  • APS A.L.B.E.R.TO.
  • Movimento Lavoratori di Azione Cattolica
  • Movimento per l’unità dei Focolarini
  • Essere per Essere
  • Aquila e Priscilla
  • Centro Italiano Femminile
  • Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale
  • A.N.F.A.S.
  • Noi per la Salute – Tina Anselmi
  • Collettivo Letizia
  • Classica e Dintorni
  • Italia Nostra
  • Sicilia Antica
  • Storia Patria
  • Dante Alighieri
  • Centro Sportivo Italiano
  • Voglia di vivere
  • B&B dei Castelli nisseni

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