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L’evento. Giovani talenti musicali italiani fanno tappa in Marocco, tra loro la violoncellista nissena Emanuela Mosa

Redazione

L’evento. Giovani talenti musicali italiani fanno tappa in Marocco, tra loro la violoncellista nissena Emanuela Mosa

Il festival promosso dal Comitato Nazionale Italiano Musica e dall’Istituto Italiano di Cultura a Rabat prevede nove concerti dall’8 al 16 tra Rabat, Fès e Ifrane
Dom, 11/02/2024 - 20:32

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Da Stravinskij a Paganini. Ma anche Scarlatti e Respighi. Nel cuore del Marocco, nelle suggestive città di Casablanca, Fès e Ifrane, da mercoledì 8 a venerdì 16 febbraio si svolgeranno nove appuntamenti con il festival Giovani Talenti Musicali Italiani nel Mondo promosso dal Cidim (Comitato Nazionale Italiano Musica) con l’Istituto Italiano di Cultura di Rabat e con l’adesione dell’Ambasciata italiana in Marocco.

“Un ponte virtuale che tramite la musica unisce l’Italia al Marocco e che percorriamo di nuovo dopo il successo nello scorso dicembre a Fès e Ifrane con i concerti dell’Accademia di Santa Sofia. Protagonisti del festival sono eccezionali interpreti, tutti vincitori di prestigiosi concorsi internazionali”, ha spiegato Francescantonio Pollice, vicepresidente del Comitato e presidente dell’Associazione Italiana Attività Musicali.

L’inaugurazione è affidata al duo Gennaro Cardaropoli, violino – Alberto Ferro, pianoforte che propone un programma con opere di Giuseppe Martucci, Niccolò Paganini, Henryk Wieniawski, Ottorino Respighi e Igor’ Fëdorovi? Stravinskij cui si aggiunge, in prima esecuzione per il Marocco, il Capriccio n. 5 per violino solo di Gennaro Cardaropoli. I due musicisti si esibiranno giovedì 8 a Casablanca, venerdì 9 febbraio a Fès e sabato 10 febbraio a Ifrane.

Mentre domenica 11 febbraio a Fès e lunedì 12 febbraio a Ifrane i concerti del duo Emanuela Mosa, violoncello – Simone Sgarbanti, pianoforte che eseguirà composizioni di Dmítrij Dmítrievi? Šostakóvi?, Francesco Cilea e Niccolò Paganini. Al pianista Tommaso Boggian il compito di rappresentare la scuola pianistica italiana con due recital incentrati su capolavori di Domenico Scarlatti, Ottorino Respighi, Fryderyk Chopin e Nikolai Kapustin. Boggian si esibirà martedì 13 e mercoledì 14 febbraio nella città di Ifrane.

Il festival si conclude giovedì 15 febbraio a Fès e il 16 a Ifrane con il recital del giovane fisarmonicista Lorenzo Albanese con un viaggio nella musica italiana barocca di Antonio Vivaldi a quella operistica di Gioacchino Rossini e Giuseppe Verdi che prevede anche un’appendice dedicata alle colonne sonore di Nicola Piovani e Ennio Morricone.

Ma scopriamo la giovane e talentuosa violoncellista nissena Emanuele Mosa.

Spesso sentiamo dire: “L’Italia, Paese per vecchi”. Un fondo di verità esiste, ma assistiamo anche ad ondate di creatività e di talento giovanile che conquistano magnifiche opportunità di valorizzazione professionale.
Se pensiamo al brillìo sui palcoscenici internazionali di nuovi concertisti, dobbiamo senz’altro riflettere sul violoncellismo italiano.
Emanuela Mosa, col sostegno, tanto formativo quanto concertistico e discografico della prestigiosa triade composta dall’Accademia di Imola, dall’Accademia Chigiana e dal CIDIM, è una nuova stella che illumina il futuro del made in Italy per la grande Musica.


Nel caso di Emanuela Mosa, sarebbe di rigore citare il “made in Sicily”, ma anche a questo riguardo abbiamo chiesto a eminenti violoncellisti di illustrarcene il profilo- per così dire- direttamente “dall’interno del cantiere”.
E così ha voluto esprimersi Massimo Macrì, primo violoncello solista dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI: “Ho conosciuto Emanuela nel corso di una mia Masterclass a Caltanissetta e ho intuito che il suo talento non era assolutamente cosa usuale. Mi colpì molto la sua duttilità nel suonare, contemporaneamente e ad un alto livello, sia il violoncello che il pianoforte
Ci fu una intesa fattiva tra noi e così in seguito Emanuela decise di proseguire gli studi con me a Torino.


Significativa, a tal riguardo, fu la partecipazione, nel 2018/19, alla audizione indetta dalla Accademia di Pinerolo e l’ Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, che avrebbe garantito gli studi per un un intero anno al vincitore.
In quella edizione, Emanuela si aggiudicò, come violoncellista, la borsa di studio che le permise di proseguire gli studi sotto la mia guida.
Ho sempre visto in lei, dietro il suo sguardo sincero e limpido, una forza ed una voglia di migliorare continuamente, un vulcano sereno, una passione per lo studio enorme e amministrata con razionalità, elemento determinante per riuscire nel nostro mondo artistico.
Sono molto felice d’avere stimolato in lei il desiderio di proseguire a migliorare con il violoncello: i suoi successi mi hanno dato ragione”.


Uno dei massimi violoncellisti viventi e in fervente attività, il Maestro Alain Meunier, ha voluto commentare l’ultimo lavoro discografico di Emanuela Mosa “à sa manière:” “Il fulgido talento violoncellistico di Emanuela, impreziosito dall’intelligente sostegno pianistico di Mayaka Nakagawa ci permette di vivere una esperienza d’ascolto fascinosa, figlia di una lettura interpretativa eloquente d’un percorso gravido di talento e di futuro”.