Salute

Metà degli ospedali di Gaza non sono più operativi. Israele annuncia una pausa umanitaria a Rafah

Redazione

Metà degli ospedali di Gaza non sono più operativi. Israele annuncia una pausa umanitaria a Rafah

Riunione dei ministri degli Esteri dei 27 a Bruxelles, si parla anche del futuro dell'enclave palestinese. L'Alto commissario Borrell: condanniamo l'uso dei civili come scudi umani da parte di Hamas. Bombardato un campo profughi a ovest di Gaza City. Biden all'emiro del Qatar: lavorare al rilascio degli ostaggi.
Lun, 13/11/2023 - 13:27

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L’Unione Europea chiede pause umanitarie immediate nella Striscia di Gaza, dove metà degli ospedali non sono più operativi, condanna Hamas per l’utilizzo dei civili come scudi umani, ed esorta Israele a ricorrere al “massimo contenimento” per proteggere i civili nella guerra in corso. Il futuro dell’enclave palestinese è sul tavolo della riunione dei ministri degli Esteri dei 27 a Bruxelles e l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, si è detto “profondamente preoccupata per l’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza”. Intanto l’esercito di Israele ha annunciato una pausa umanitaria di quattro ore per la giornata di oggi a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza, vicino al confine con l’Egitto.

La pausa è prevista dalle 10 alle 14 locali. Israele ha anche annunciato che il corridoio umanitario per l’evacuazione dei residenti dal Nord della Striscia sarà nuovamente operativo dalle 9 alle 16 locali. Il percorso si snoda dall’ospedale al-Shifa lungo la strada Salah ed-Din fino al Sud della Striscia.

Nell’ospedale al-Shifa restano più di 3.500 persone, quasi un terzo di quante ne erano state riportate durante il fine settimana. Mohammed Zaqout, direttore degli ospedali di Gaza, ha detto ad al-Jazeera che circa 650 pazienti, 500 operatori sanitari e 2.500 sfollati rimangono all’interno del complesso di Gaza City. Le cifre sono inferiori a quelle diffuse nel fine settimana, quando era stato riferito che sul posto si trovavano 1.500 pazienti, 1.500 operatori sanitari e 7.000 sfollati.

Borrell annuncia una visita in Medio Oriente

Israele, Palestina, Bahrein, Arabia Saudita, Qatar e Giordania saranno questa settimana le tappe di un viaggio annunciato da Borrell “per discutere di accesso umanitario, assistenza e questioni politiche con i leader regionali”. Abbiamo bisogno di un orizzonte politico che guardi alla soluzione dei due Stati. Ciò puo’ essere raggiunto solo attraverso il dialogo”, ha aggiunto.

“Non dobbiamo parlare solo della situazione odierna a Gaza. Dobbiamo cominciare a pensare alla soluzione per il post-guerra. È qualcosa che i ministri dovrebbero concentrarsi nella discussione. Cosa succederà dopo, come possiamo affrontare la situazione a Gaza non solo con la ricostruzione ma per offrire una soluzione integrata alla questione palestinese. Questo è il vero problema politico che dobbiamo affrontare: ossia la soluzione definitiva al conflitto tra Israele e Palestina che ha raggiunto questo alto livello di orrore”, ha dichiarato Borrell a proposito del vertice odierno.

“Dobbiamo cercare la pace per loro. La soluzione per Gaza non può essere isolata. Mi confronterò con i ministri che cosa ne pensano, che cosa sostengono e cosa respingono”, ha aggiunto il capo della diplomazia di Bruxelles.

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Gaza City

L’ospedale di al-Shifa sotto le bombe

Migliaia di palestinesi sperano di lasciare oggi l’ospedale al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, che è rimasto senza acqua né elettricità da giorni ed è coinvolto nei combattimenti tra Hamas e l’esercito israeliano. Secondo il movimento islamista, nella struttura sono già morti 27 pazienti in terapia intensiva e 7 bambini prematuri

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha negato che Israele stia colpendo l’ospedale. Rapporti del personale di Al-Shifa suggeriscono che la struttura, che ospita migliaia di palestinesi, sia a corto di elettricità ma Herzog sostiene che “tutto funziona” nell’ospedale.

Le trattative per gli ostaggi

Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato in un’intervista alla NBC della possibilità di un accordo per il rilascio di alcuni dei circa 240 ostaggi rapiti da Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, una condizione che ha detto essere indispensabile per qualsiasi cessate il fuoco.

“Meno ne parlo, più è probabile che si concretizzi”, ha detto Netanyahu, senza approfondire i negoziati per il rilascio degli ostaggi, poco prima del 38 giorno di guerra scatenato il 7 ottobre da un sanguinoso attacco del movimento islamista che ha ucciso circa 1.200 persone, per lo più civili, e senza precedenti nella storia di Israele.

Nella Striscia di Gaza, gli incessanti bombardamenti israeliani hanno ucciso 11.180 persone dal 7 ottobre, per lo più civili, tra cui 4.609 bambini, secondo il ministero della Sanità di Hamas. I combattimenti si concentrano nel cuore di Gaza City, nel nord del territorio, in particolare intorno ad alcuni ospedali sospettati dall’esercito israeliano di ospitare infrastrutture strategiche per Hamas, che usa la popolazione come “scudi umani”, ha detto.

Il territorio palestinese, dove più di 1,5 milioni dei 2,4 milioni di abitanti sono stati sfollati secondo l’Onu, è sotto un assedio totale imposto da Israele dal 9 ottobre, privando la popolazione di acqua, elettricità, cibo e medicine.

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