La Procura di Caltanissetta ha scoperto un piano neofascista per controllare i magistrati. Sono due gli arresti eseguiti dalla Dia. In manette sono finiti l’avvocato Stefano Menicacci e Domenico Romeo. Sono accusati di false informazioni a pubblico ministero aggravate dall’aver mentito in un procedimento per strage. L’inchiesta nasce da alcune intercettazioni che avrebbero rivelato un progetto ispirato dalla ideologia fascista di costituzione di un “Osservatorio” delle attività della magistratura. L’obiettivo era quello di “colpire alcuni magistrati” “non graditi”. L’idea era quella di costituire un nucleo segreto che monitorasse la magistratura e in particolare i giudici ritenuti ”scomodi”.
Il progetto neo fascista scoperto dalla Dda di Caltanissetta contro alcuni magistrati che ha portato all’arresto di due persone prevedeva la richiesta di appoggio “di altissimi livelli del potere Esecutivo e di altri, avallo che gli associati affermano, nei loro colloqui, di avere già ottenuto”. Così spiega la Procura. Ma nessun esponente delle Istituzioni al momento è indagato.
“L’indagine nasce nell’alveo delle indagini per le stragi del ’92 nel corso delle quali sono state intercettate delle conversazioni tra Stefano Menicacci con Romeo Domenico e con la moglie di Stefano Delle Chiaie nonche’ con lo stesso Adriano Tilgher durante le quali Menicacci invitava i suoi interlocutori a negare che Delle Chiaie fosse stato in Sicilia nel periodo vicino alle stragi del 92. Siamo arrivati a questa ricostruzione tramite l’esito di queste intercettazioni. A Domenico Romeo e’ stato dettato un autentico decalogo a cui doveva attenersi nel corso delle sommarie informazioni rese alla procura di Caltanissetta. Si tratta di gravi indizi di colpevolezza ritenuti dal Gip e non di prova”. E’ quanto ha affermato il procuratore di Caltanissetta Salvatore De Luca durante la conferenza stampa sul presunto piano fascista per colpire alcuni magistrati con l’avallo della politica, sgominato dalla Procura.
“Abbiamo intercettato alcune conversazioni dell’ex esponente di Avanguardia Nazionale Adriano Tilgher con un avvocato del Foro di Bari e con un docente universitario in cui si parlava del progetto di creazione di un ‘osservatorio’ sulla attività della magistratura. Progetto di per sé lecito se non fosse stato che, sempre nel corso delle intercettazioni, sono emersi due aspetti penalmente rilevanti: cioè il fatto che alcuni esponenti dell’organizzazione dovevano rimanere segreti in violazione della Legge Anselmi e che si doveva eseguire una mappatura dei magistrati per rilevare le relazioni tra loro in modo da colpire quelli sgraditi”. Lo ha detto il procuratore di Caltanissetta Salvo De Luca. “L’idea – ha spiegato – era imbastire campagne critiche per mettere in ridicolo i magistrati sgraditi”. “Dell’osservatorio avrebbe dovuto fare parte anche una toga, Giuseppe De Benedictis, condannato per corruzione in atti giudiziari e detenzione di armi. La sua partecipazione sarebbe dovuta rimanere segreta”, ha spiegato. De Luca ha precisato che il progetto non è collegato alle indagini sulle stragi del ’92.