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Più sicurezza in 5 Comuni del Nisseno: presentato in Prefettura un progetto di videosorveglianza da 30 milioni

Marcella Sardo

Più sicurezza in 5 Comuni del Nisseno: presentato in Prefettura un progetto di videosorveglianza da 30 milioni

Mer, 14/06/2023 - 14:31

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È stato presentato questa mattina, nella sala conferenze della Prefettura di Caltanissetta, il progetto di videosorveglianza che sarà avviato nei Comuni di Caltanissetta, Gela, San Cataldo, Niscemi e Bompensiere. Un finanziamento richiesto e ottenuto nell’ambito del Programma Operativo Complementare “Legalità” 2014-2020 del Ministero dell’Interno dipartimento della Pubblica Sicurezza del valore di circa 30 milioni di euro che verranno ripartiti tra i vari Comuni proporzionalmente alle dimensioni e alle strumentazioni già operative nel territorio.

“Quello di oggi è un risultato importante per alcuni Comuni della Provincia del Nisseno che, informati dell’iniziativa, hanno tempestivamente aderito e lavorato con i loro uffici tecnici affiché tutte le pratiche burocratiche fossero adempiute” ha spiegato il Prefetto Chiara Armenia aprendo la conferenza stampa alla quale erano presenti il Questore Pinuccia Albertina Agnello, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Vincenzo Pascale, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Stefano Gesuelli, i sindaci dei Comuni coinvolti e alcuni rappresentanti di associazioni di categoria sindacale e datoriale.

“Siamo tutti nella stessa barca e dobbiamo navigare affinché questo territorio proceda nel rispetto della legalità – ha proseguito il Prefetto -. Il merito è delle amministrazioni locali che hanno compreso l’importanza dell’iniziativa e si sono lasciate supportare dalle istituzioni e forze dell’ordine per l’individuazione delle adeguate misure che permetteranno ai cittadini di acquisire non soltanto una sicurezza reale ma anche – e a volte soprattutto – percepita. Io sono sempre stata molto attenta alla percezione di sicurezza dei cittadini perché, spesso, noi istituzioni ci fermiamo alle statistiche sull’illegalità. Questi indici sono importanti ma non sempre sono sufficienti per garantire i cittadini. La gente spesso ha paura e quindi bisogna lavorare per garantire anche prevenzione e controllo. I cittadini devono sentirsi liberi di circolare nel proprio Comune o aprire attività commerciali senza temere ripercussioni di alcun genere”.

“Già da tempo le istituzioni hanno iniziato a parlare di sicurezza partecipata – ha spiegato il Questore Agnello – e all’inizio non sapevamo quali sviluppi avrebbe portato. Oggi, dopo anni di lavoro, abbiamo concretizzato un grande risultato attraverso un’attenta cura del territorio e responsabilità redistribuita tra le diverse istituzioni. Queste si sono trasformate in anelli di una catena che si incastrano tra loro attraverso il corretto utilizzo di protocolli e di strumentazioni tecnologiche ed efficienti. E abbiamo ottenuto grandi risultati. La videosorveglianza è fondamentale per la ricerca di prove e la risoluzione di casi di qualunque genere. Oggi il cittadino chiede, scrive e reclama i propri diritti e noi abbiamo il dovere di dare loro risposte concrete. I tradizionali metodi di indagine sono stati arricchiti e implementati grazie alle nuove tecnologie che permettono di confermare prove, offrire riscontri e completare il quadro generale. Questo sistema è da percepire come una lente d’ingrandimento che osserva la situazione nel dettaglio e consente alle istituzioni a ogni livello di avere maggiori informazioni per poter agire nel bene del cittadino”.

“La videosorveglianza è uno degli elementi e strumenti indispensabili per consentire al cittadino di avere un adeguato livello di sicurezza percepita e reale – ha sottolineato il Comandante Provinciale dei Carabinieri Vincenzo Pascale – ed è importante implementare i progetti strutturati nei tavoli di lavoro e trasformarli in azioni concrete”.

Un impegno che il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Stefano Gesuelli ha ribadito deve essere necessariamente condiviso e sinergico che consente di offrire dati importanti anche ai Sindaci e gli amministratori del territorio che hanno la possibilità di valutare il contesto reale e adottare decisioni che possono rivelarsi strategiche per lo sviluppo economico e sociale del proprio Comune.

Solo per dare qualche numero Caltanissetta attende 42 videocamere, San Cataldo 20 videocamere e 10 fototrappole, Bompensiere 8, Gela ne sta già istallando 120 e con questo nuovo finanziamento potrebbe arrivare a 200.

I Sindaci dei Comuni coinvolti si sono mostrati compatti nel ringraziare le istituzioni presenti per il supporto logistico e professionale portato avanti durante tutto l’iter progettuale consentendo ai primi cittadini e agli uffici delle rispettive amministrazioni di poter ottenere delle strumentazioni che potranno veramente contribuire al benessere dei cittadini.

“Potremo avere una visione generale su tanti aspetti che coinvolgono le aree urbane e le aree verdi – ha spiegato il Sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino -. La gente adesso sa che le forze dell’ordine potranno fermare con tempestività anche lo scippatore che per strada ruba una borsetta a una signora ma anche chi deturpa, ad esempio, il Parco Balate. E questo permetterà di affrontare la giornata in modo più sereno e non cadere vittima di atti predatori perché il cittadino è consapevole di agire e si muoversi in aree videosorvegliate”.

Il Sindaco di Niscemi Massimiliano Conti ha voluto ribadire l’importanza di un’azione sinergica che collega l’intenso lavoro della Prefettura con quello dei cittadini che sono sempre stati pronti anche a mettere a disposizione i materiali raccolti con videosorveglianza privata per consentire alle forze dell’ordine di avere un quadro generale completo.

Per San Cataldo questo è l’inizio di un percorso di promozione di legalità e tutela del bene pubblico dato che nel Comune non era ancora presente alcun sistema di videosorveglianza. “Questo finanziamento – spiega il sindaco Gioacchino Comparato – rappresenta quel salto di qualità che serviva ai cittadini per garantire un adeguato controllo del territorio e visione generale che promuove la legalità. Non si tratterà di soltanto di reprimere gravi crimini ma soffocare anche l’atto vandalico o l’abbandono di rifiuti”.

Un progetto, quello della videosorveglianza, che abbraccia e interessa i piccoli Comuni così come quelli più grandi o con un tasso di criminalità più alto.

“Il nostro è un piccolo Comune dove spesso è lo stesso cittadino a notare un volto sconosciuto per il luogo e a segnalarlo – ha commentato il sindaco di Bompensiere Salvatore Virciglio – ma questo impianto ci consentirà di monitorare meglio la situazione e consentire una maggiore sicurezza per tutti attraverso le istituzioni”.

Diversa la situazione per Gela che, come altri Comuni, era sprovvista di videosorveglianza e si è già attivata per realizzare una prima rete di controllo. “In un Comune dove stanno riemergendo atti di criminalità diffusa stiamo cercando di provvedere per colmare il vuoto e completare tasselli che garantiranno sicurezza” ha ribadito l’assessore Romina Morselli. Il finanziamento ci permetterà di ampliare quella visione già in fase di realizzazione e tutelerà tutti i cittadini che non dovranno sentirsi più soli ma sempre protetti da un vigile servizio di controllo.

Plauso anche dalle associazioni presenti e organizzazioni sindacali e datoriali che hanno sottolineato come questo progetto di controllo va osservato ad ampio raggio.

“Ringrazio le istituzioni per averci coinvolto nel progetto – ha detto Rosanna Moncada, segretaria generale confederale CGIL Caltanissetta -. La percezione di sicurezza non si limita al controllo ma si estende alla trasmissione di una coscienza sociale e soffocare l’omertà, valori essenziali da promuovere e ampliare il senso civico”.

“Un ringraziamento che Emanuele Gallo della Cisl Ag-Cl-En estende “anche a tutti i tecnici dei Comuni che riescono ad affrontare e superare quelle difficoltà che ostacolano lo sviluppo del territorio”.

“La percezione di sicurezza ci permetterà di diventare attrattori di investimenti anche per i centri storici ormai troppo spesso abbandonati perché ritenuti pericolosi – ha sottolineato Pasquale Gallina di CNA-. Il nuovo progetto, invece, avvierà proposte, iniziative che coinvolgeranno anche l’apertura di nuove realtà commerciali”.

“Questa attenzione e sensibilità è importante anche per tutto ciò che da essa può derivare – ha detto la coordinatrice Sicindustria Caltanissetta Carla Milisenna -. Mi riferisco alle iniziative per le startup, le ZES ma anche a tutte le idee che deriveranno dal Ministero del Made in Italy”.

Tanto deve essere ancora fatto, come ad esempio l’implementazione della videosorveglianza nelle aree industriali e la viabilità esterna che Giovanni Manduca sottolinea essere rimaste ancora un punto debole nonostante, come ha precisato il Comandante della Polizia Municipale di Caltanissetta Diego Peruga, siano presenti oltre 40 videocamere performanti e con tecnologia moderna che consente di controllare il flusso dei dati che proviene dalle aree di competenza.

Da parte delle istituzioni pubbliche, però, c’è un chiaro e manifesto impegno a continuare a lavorare per il territorio.

 “Noi istituzioni possiamo garantire questo risultato attraverso servizi straordinari di controllo e questo, a mio giudizio, può aumentare la percezione di sicurezza – ha concluso il Prefetto. Non si tratta soltanto di telecamere perché il POC consentirà di acquistare altre strumentazioni tecnologiche che permetteranno di supportare il lavoro delle forze dell’ordine quali lettura targhe o possibilità per poter captare le immagini in situazioni molto particolari. Innovazioni che esistono e che arriveranno anche nella nostra Provincia per continuare a lavorare nel progetto di sviluppo.

Chiediamo, però, alla gente di imparare a collaborare con le istituzioni. Come abbiamo già fatto a Caltanissetta con il patto di vicinato, protocollo che replicheremo anche a Gela. Piccoli passi che creano una cornice di sicurezza che coinvolge anche i cittadini per un comune progetto di crescita territoriale”.

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