Quasi 64 milioni di persone vivono in aree degli Stati Uniti soggette a picchi giornalieri di inquinamento atmosferico da particolato e polveri sottili potenzialmente letale.
E’ quanto emerge da un nuovo rapporto della American Lung Association, una associazione sanitaria volontaria dedita alla prevenzione delle malattie polmonari. Il rapporto, che ha analizzato dati relativi al periodo dal 2019 al 2021, ha concluso che 63,7 milioni di statunitensi vivono in 111 contee di 19 Stati Usa dove sono stati registrati picchi giornalieri di concentrazioni atmosferiche pericolose di polveri sottili.
“Il dato rappresenta un incremento di quasi mezzo milione di persone rispetto al rapporto ‘Stato dell’aria’ dello scorso anno, e piu’ persone in totale di ciascuno dei 10 precedenti rapporti”, evidenziano gli autori dello studio. Piu’ in generale, circa un terzo della popolazione statunitense – 119,6 milioni di persone – vive in aree del Paese dove la qualita’ dell’aria e’ ritenuta insufficiente per concentrazione di ozono e particolato nell’aria, nonostante “decenni di progressi nella pulizia delle fonti di inquinamento atmosferico”.
All’inquinamento atmosferico da particolato contribuiscono le emissioni di fabbriche e autoveicoli, ma uno tra i fattori principali rilevati dal rapporto sono gli incendi, specie nell’Ovest del Paese. Il rapporto afferma inoltre che gli effetti del cambiamento climatico “stiano rendendo piu’ difficile proteggere la salute umana”.

