Salute

San Cataldo, assemblea cittadina “il diritto alla salute”: lunedì 27 febbraio. Il sindaco: “Non si abbassi la guardia”

Redazione

San Cataldo, assemblea cittadina “il diritto alla salute”: lunedì 27 febbraio. Il sindaco: “Non si abbassi la guardia”

Sab, 25/02/2023 - 13:47

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Si terrà lunedì 27 febbraio, alle ore 18:30, presso la Sala P. Borsellino del Palazzo Municipale di San Cataldo, l’assemblea cittadina organizzata dall’Amministrazione di San Cataldo in collaborazione con l’Associazione di promozione sociale “Noi per la Salute – Tina Anselmi”. L’assemblea è aperta a tutta la cittadinanza. 

“Vogliamo immaginare e impegnarci per una sanità efficiente, – afferma il sindaco di San Cataldo Gioacchino Comparato – una sanità che nel nostro territorio non debba risaltare agli onori della cronaca soltanto per le file al pronto soccorso o per le estenuanti attese per un esame diagnostico. A breve partirà anche la nostra consulta per la sanità, un tavolo permanente dove cittadini, istituzioni e associazioni potranno confrontarsi e proporre soluzioni per rendere migliore la sanità nella nostra città, nel nostro territorio. In quest’ottica, lunedì prossimo, abbiamo deciso di indire l’assemblea pubblica, insieme agli amici dell’associazione ‘Noi per la Salute’, che ringrazio sin da ora, unitamente al presidente Dott. Giuseppe Pastorello e a tutto lo staff, per l’importante contributo offerto alla nostra Comunità”.

“Gli argomenti da trattare sono molti, – continua Comparato – dai livelli essenziali di assistenza, alle liste di attesa, e poi l’Ospedale Maddalena Raimondi. Abbiamo appreso delle procedure di gara già intraprese per l’acquisto di macchinari ed attrezzature per il nostro Ospedale, ma continuiamo ad essere preoccupati, perché la nascita del Polo Oncologico presuppone non solo attrezzature, ma anche personale medico, e inevitabilmente un reparto che funzioni a pieno regime. In base ad una recente inchiesta di ‘cittadinanzattiva’, Caltanissetta ha un non invidiabile record, quello di avere un ginecologo ospedaliero ogni 40.000 abitanti. In quest’ottica è evidente la necessità di un impegno serio per costruire una rete territoriale ed ospedaliera nel nostro territorio. La lotta, è inutile nasconderlo, sarà quella di impedire la desertificazione sanitaria sul nostro territorio, fare in modo che i nostri ospedali abbiano medici, infermieri, personale sanitario”.

“E ancora, entrare nell’ottica concreta che l’Ospedale Sant’Elia e il Maddalena Raimondi sono lo stesso Ospedale, – va avanti il sindaco di San Cataldo – non solo nel nome ‘Ospedali Riuniti Sant’Elia – Maddalena Raimondi’, in un utilizzo pieno ed efficace del nostro Ospedale cittadino.

Riattivare immediatamente, quindi, le sale operatorie presenti al Maddalena Raimondi, permettendo di decongestionare il Sant’Elia. Del resto, una riattivazione di quelle sale operatorie, significa anche aiutare il Sant’Elia nella gestione dei pazienti, con evidenti riflessi positivi su tutti i pazienti del centro Sicilia, che vedono l’Ospedale di Caltanissetta come un punto di riferimento”.

“Ecco cosa vogliamo fare: – afferma Comparato – che la sanità nel territorio sia un vero ed indiscutibile punto di riferimento. Ma anche potenziare la rete ambulatoriale nel territorio, potenziando gli ambulatori di cardiologia, prevedendo che negli stessi venga prevista, ad esempio, la possibilità di eseguire i di test da sforzo e gli esami attraverso l’impiego degli holter. E poi, il Pnrr ha messo a disposizione molte risorse, a che punto siamo? Nel nostro territorio sono previsti sia un Ospedale di comunità, che una Casa di comunità che la Centrale operativa territoriale. È evidente che tutte queste opere devono tradursi in un concreto aumento dell’offerta sanitaria nel nostro territorio, non solamente in cattedrali nel deserto.

E ancora, il polo oncologico. Non v’è dubbio che l’acquisto di attrezzature mediche per la diagnosi sia una buona notizia, ma non basta. Parlare di polo oncologico significa parlare di una struttura capace di accogliere il malato oncologico in tutte le sue necessità, tutte: diagnostiche, mediche, di ricovero. Questo presuppone la presenza di medici, di un intero reparto di oncologia che venga a trovarsi e stabilirsi a San Cataldo”.

“E in ultima analisi – conclude il sindaco – vorrei spendere qualche parola sulla costituzione del quarto policlinico in Sicilia. In primis, è evidente che la questione non possa risolversi in uno scontro tra Enna e Caltanissetta, sarebbe dannoso e riduttivo. Tutti i territori meritano la giusta attenzione per la loro crescita. Sulla città di Caltanissetta insistono le facoltà di Medicina, di Ingegneria biomedica, di Infermieristica, Scienze e Tecnologie biologiche e Scienze e Tecnologie agrarie. In breve, la città ospita un Consorzio universitario pubblico, che fa capo all’Università di Palermo. Giova ribadire come il nostro ospedale (Ospedali riuniti Sant’Elia, Maddalena Raimondi), sia classificato come DEA di II livello. Il punto centrale della questione è la necessità di interrompere la desertificazione sanitaria che coinvolge il nostro territorio. Chiedersi allora se le nostre strutture ospedaliere forniscono tutti i servizi che dovrebbero fornire sulla base della loro classificazione, dei livelli essenziali di assistenza. E allora la nostra non deve trasformarsi in una lotta di campanili, ma di sviluppo e di diritti. Sulla sanità non ci sono bandiere, lo abbiamo ribadito tutti i sindaci all’unisono nella scorsa conferenza dei sindaci. Chiedo allora a gran voce che sulla sanità nel nostro territorio non si abbassi la guardia, è un nostro sacrosanto diritto”.

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