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San Cataldo, Rosa Balistreri “entra” nel carcere

Redazione

San Cataldo, Rosa Balistreri “entra” nel carcere

Lun, 21/11/2022 - 14:17

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Testi e musiche di Rosa Balistreri diventano strumenti di riflessione in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne presso la Casa di Reclusione di San Cataldo. Protagonista un gruppo di detenuti che,  guidati da Ivana Bellomo, psicologa, racconteranno la storia travagliata della cantautrice siciliana madre della musica popolare..

“Nenti ci fu” è il titolo della breve ma intensa performance che porta sul palco una societa’ becera e indifferente e una donna artista che, determinata, si ribella alle angherie del marito. Al centro c’è l’arte come arma di riscatto e salvezza.

Ancora una volta, afferma la Bellomo, in Istituto diamo voce non solo al talento dei detenuti ma al cambiamento di prospettiva. A un metro e mezzo dal pavimento, i nostri attori riescono a sollevarsi dalla condizione statica e stagnante della ristretta quotidianità per tornare a sentirsi persone e artisti. Rosa diventa occasione per riconoscersi nella sofferenza e nel riscatto o, a volte, nella violenza agita e subita.

Sul palco ci sono corpi che ritrovano la spontaneità del movimento e calibrano la voce in empatia con il pezzo, ci sono volti che imparano a dare un’espressione diversa alle emozioni. E poi, il teatro è rottura di schemi. Indosseranno accessori femminili, oltre i pregiudizi e i limiti del codice carcerario.

La tarantella della Balistreri nella voce di uno di loro canterà la guerra ai “preputenti”. La musica popolare evoca le radici e le nostre sanno di accoglienza. Dunque non poteva mancare un giovane ospite alle percussioni in un’ottica di integrazione e socializzazione.

L’organizzazione di qualsiasi piccolo progetto in un Istituto Penitenziario, si sa, mobilita diverse risorse e spesso è di difficile gestione. Ma l’entusiasmo e la motivazione di tutto il personale, dall’area educativa alla sicurezza, nonché la disponibilità della Direttrice Francesca Fioria, consentono anche quest’anno di omaggiare la donna, la relazione e l’arte.

La performance teatrale rientra in una serie di iniziative proposte dagli insegnanti del carcere e coordinate dalla professoressa Grazia Bruno che il 25 novembre guiderà un gruppo di detenuti nella lettura di testi e poesie legati alla promozione della Non violenza.

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