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Gela: finanziamenti ZES a rischio nell’area di sviluppo industriale

Redazione 2

Gela: finanziamenti ZES a rischio nell’area di sviluppo industriale

Ven, 30/09/2022 - 17:50

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Prima l’istituzione della zona economica speciale nell’area nord 2 dell’area industriale gelese, ora il rischio che il commissario del Governo Zes Sicilia orientale, Alessandro Di Graziano, rivaluti i perimetri estromettendo una vasta area all’interno della quale le aziende si sarebbero potute insediare potendo godere delle agevolazioni fiscali previste dalla norma.

Tutto ruota attorno al parere rilasciato dal Suap del Comune sulla richiesta avanzata dalla Icaro Ecology per insediare una nuova azienda nella zona dell’area nord 2: un investimento per milioni di euro. Nell’andare a rigettare l’istanza il dirigente comunale rileva che “le attuali condizioni dell’Area Nord 2 risultano in atto incompatibili con ulteriori nuovi interventi che contribuirebbero di fatto all’ulteriore deterioramento delle condizioni ambientali”.

C’e’ quindi il concreto rischio che le proposte avanzate dagli imprenditori vengano bocciate nonostante nella zona siano presenti altri insediamenti industriali, quindi si registra l’effetto cumulo. “Questo significa – specifica Sicindustria Caltanissetta – che c’e’ il concreto rischio di vedere svanire la Zes da Gela, con cio’ che questo comporterebbe per lo sviluppo del territorio”. Lo stesso commissario del Governo, con una lettera inviata all’Irsap di Gela, oltre a vari organi istituzionali evidenzia che nel bocciare l’istanza non viene specificato “quale sia la soglia di cumulo e se essa sia stata preventivamente individuata dal Comitato tecnico-scientifico che doveva insediarsi presso il Comune di Gela”.

“La semplice ipotesi di una riperimetrazione della Zes del territorio gelese che escluda completamente l’area industriale nord 2 – denuncia Sicindustria Caltanissetta – dovrebbe spingere tutti alla riflessione. Si tratta di una eventualita’ che il territorio deve scongiurare perche’ finirebbe col bloccare ogni nuovo investimento produttivo e, al tempo stesso, penalizzare chi gia’ opera in quell’area impedendogli di accedere agli incentivi correlati alla Zona economica speciale”.