Salute

Lui diventa donna, lei uomo e progettano il matrimonio

di Michele Romano - Agì

Lui diventa donna, lei uomo e progettano il matrimonio

Hanno completato entrambi il percorso di transizione dal genere maschile al femminile lei e l'inverso per lui. La nuova carta d'identità è arrivata nello stesso giorno
Ven, 12/08/2022 - 07:55

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Nello stesso giorno hanno ricevuto la nuova carta di identità: Maura Nardi, 41 anni, ed Emanuele Loati, 25 anni, hanno completato anche per lo Stato italiano il percorso di transizione, dal genere maschile al femminile per la prima e dal femminile al maschile per il suo compagno.

Sono da tempo una coppia e ora possono pensare di progettare il loro matrimonio: “Stiamo pensando alla nostra unione e al nostro futuro – dice Maura a Radio Erre, l’emittente per la quale collabora da anni -. Ora è tutto più semplice. Per noi è una cosa naturale, ma siamo consapevoli che molti non la pensano così. Tuttavia, ci auguriamo di aver lanciato in tutti questi anni dei messaggi di positività attraverso la nostra quotidianità: lavoriamo, progettiamo, costruiamo e ci amiamo come fanno tutte le coppie di questo mondo, con i nostri pregi e i nostri difetti”.

Antonio Bravi, sindaco della città di Leopardi, ha accolto con entusiasmo la decisione della coppia: “Se decidessero di farlo – ha detto il primo cittadino – sono pronto a celebrare io stesso la cerimonia e lo farò con immenso piacere”.

Il primo grazie di Maura e Emanuele è diretto alla responsabile e ai collaboratori dell’ufficio anagrafe di Recanati, che “poche ore dopo aver ricevuto la sentenza dalla cancelleria del tribunale, si erano messi già in moto. La loro efficienza dovrebbe essere un esempio a livello nazionale”.

Nel suo racconto a Radio Erre, Maura ripercorre il cammino verso il cambio di sesso, iniziato dal 2016, e affrontato con grande convinzione nonostante avesse perso la vista a 19 anni per una rara malattia alla retina. “È stato molto più facile convivere con la cecità che con l’incongruenza di genere – dice -. Se da un giorno all’altro non vedi più in qualche modo puoi riorganizzare la tua vita ed è quello che ho fatto. è dura ma ci sono grandi possibilità. Con l’identità di genere non puoi scendere a patti ed esiste un solo modo che si chiama transizione”.

La disforia di genere è veramente una brutta bestia e sconfiggerla non è stato semplice, ma ho avuto la fortuna di avere al mio fianco una grande famiglia – conclude Maura -. Senza di loro non avrei fatto nulla. Mi sono stati vicini in tutti i passi della transizione mostrando un coraggio da leoni e facendomi capire che cosa significa essere dei perfetti genitori. Se oggi sono una donna felice e serena è anche grazie a loro”.