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Educazione al concetto valoriale della legalità: gli studenti del Volta di Caltanissetta incontrano la figlia del giudice Saetta

Redazione

Educazione al concetto valoriale della legalità: gli studenti del Volta di Caltanissetta incontrano la figlia del giudice Saetta

Sab, 28/05/2022 - 16:20

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E’  stato l’incontro con la dott.ssa Gabriella Saetta, figlia del giudice Antonino ucciso dalla mafia, insieme al figlio Stefano, il 25 settembre dell’88 nella strada statale Agrigento-Palermo, a concludere il percorso di educazione civica svolto dalle classi quarte dell’Istituto A. Volta. All’evento tenutosi sabato 30 aprile, presso l’auditorium G. Bufalino, ha partecipato anche il dott. Davide Lorenzano, giornalista canicattinese, che collabora con prestigiose testate nazionali, e che ha firmato la regia del docufilm “L’abbraccio. Storia di Antonino e Stefano Saetta”.

Basandosi su una vasta e approfondita documentazione, consistente soprattutto in interviste e immagini, “L’abbraccio”, prima opera audiovisiva sulla storia di Antonino e Stefano Saetta, ricostruisce la biografia del giudice, tracciandone la personalità e approfondendo in primis il suo fondamentale ruolo di magistrato antimafia: Saetta fu infatti il primo magistrato giudicante assassinato dalla mafia, che avrebbe dovuto presiedere l’appello del Maxiprocesso.

Le sequenze filmiche,  accompagnate da una coinvolgente voce narrante, sono arricchite dall’utilizzo di pregevoli ricostruzioni nel linguaggio della graphic novel animata. Un documentario che sottolinea l’aspetto umano del giudice e del figlio Stefano, tramite anche la presenza di immagini private di vita vissuta; di entrambi i protagonisti emergono evidenti il senso del dovere, la correttezza morale, l’onestà e la rettitudine, a conferma del fatto che ogni cittadino può fare la sua parte nella lotta alla mafia. Un film che riesce a toccare le corde dell’animo di vecchie e nuove generazioni, le quali non hanno vissuto questo tragico evento, che ha lasciato ferite profonde in un Paese democratico, in cuila morte di un padre e del proprio figlio per mano della mafia rappresentano un sacrificio inaccettabile.

Molto coinvolte le classi quarte S e T (indirizzo sportivo), intervenute all’incontro e accompagnate dalle prof.sse Filippa Di Piazza, docente di Storia, e Alessandra Giunta, docente di Diritto, che hanno svolto il percorso propedeutico all’evento, intitolato non a caso “Educazione al concetto valoriale della legalità”.

Le docenti, insieme alla prof.ssa Susy Gallo Afflitto, responsabile del Dipartimento storico-sociale e al Dirigente Scolastico Vito Parisi, hanno ringraziato vivamente la dott.ssa Saetta per aver accettato l’invito della scuola, nella ferma convinzione che la testimonianza di una persona che ha sperimentato il dolore della morte di un proprio caro per mano della mafia sia fondamentale per tessere quel vasto progetto educativo e lungimirante di educazione alla legalità e soprattutto  per contrastare quel sentimento di indifferenza che spesso genera “oblio”, e che continua a “uccidere” ogni giorno chi è stato privato della propria vita dalla violenza mafiosa.

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