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Commercio: ambulanti, in Sicilia flessione del 12%

Redazione

Commercio: ambulanti, in Sicilia flessione del 12%

Ansa |
Mar, 15/03/2022 - 18:28

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In Sicilia, negli ultimi cinque anni, gli ambulanti sono diminuiti di -2.632 unita’. Al 31 dicembre 2020 risultano 18.666 aziende a fronte delle 21.298 nel 2016, una flessione del 12,3%, quasi il doppio della calo media che si registra a livello nazionale: -7,8%. Lo studio, sulla base dei dati forniti dal ministero dello Sviluppo economico, e’ stato elaborato da Confimprese Sicilia, durante la prima assemblea annuale degli ambulanti siciliani: “I mercati, le fiere e le sagre dopo la pandemia”, che si sta svolgendo al Teatro Orione, in via Don Orione a Palermo.

“La perdita di sole 192 aziende nel 2020 – dice Giovanni Felice, coordinatore regionale di Confimprese Sicilia – conferma la nostra teoria secondo la quale la tenuta del numero di attivita’ e’ determinata dal rinnovo di tutte le autorizzazioni, fissato originariamente fino al 31 dicembre 2020”. I dati provinciali, inoltre, fanno emergere alcune differenze tra territori. nei cinque anni dal 2016 al 2020, solo due province sono in crescita: Trapani registra +127 aziende di ambulanti ed Enna +20.

Tutte le altre province siciliane portano in dote il segno negativo: dal -35 di Agrigento al -1.985 di Palermo. Dallo studio emerge che a perdere di piu’ sono i territori dove e’ maggiormente radicato il commercio su aree pubbliche. Oltre a Palermo, anche Catania registra la flessione di -313 ambulanti, dei settori commercio permanente e mercati settimanali. Secondo Felice “occorrono provvedimenti a sostegno agli ambulanti. Chiediamo all’assessorato regionale alla Cooperazione di individuare risorse da destinare a fondo perduto al commercio su aree pubbliche, a chi opera nelle fiere e nelle sagre, fermi da oltre due anni.

Il bando va inoltre rivolto anche agli operatori dei mercati settimanale. E poi c’e’ la difficolta’ di accedere al credito da parte degli ambulanti – conclude Felice – Proponiamo che la Regione Sicilia istituisca un fondo di rotazione da affidare ad uno degli istituti collegati alla regione, Crias o lrcac, per ottenere piccoli finanziamenti, tra i 5 ed i 10 mila euro, da restituire in 36/48 mesi”.