Da oggi la Sicilia e’ in zona arancione insieme ad altre tre regioni, Piemonte, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia che si aggiungono alla Valle d’Aosta. Cambiano le regole, che riguardano principalmente chi non ha il Super Green Pass, coloro che hanno la certificazione rafforzata non subiscono particolari mentre. Di fatto non cambia nulla per vaccinati e guariti ma cambia tanto per i non vaccinati.
A differenza di quanto accade per la zona bianca o gialla, senza green pass sono consentiti gli spostamenti con mezzo proprio verso altri comuni della regione stessa o di altre regioni “solo per lavoro, necessita’, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune”. Permessi invece anche senza certificato gli spostamenti con mezzo proprio da comuni di massimo 5.000 abitanti verso altri comuni entro i 30 km, eccetto il capoluogo di provincia.
Il servizio di scuolabus e’ garantito a tutti. Nei negozi che vendono beni o servizi alla persona possono accedere a tutti i cittadini, a se hanno o meno il green pass. Anche l’accesso agli uffici pubblici per usufruire dei servizi e’ sempre consentito. L’accesso ai centri commerciali, invece, e’ consentito a tutti nei giorni feriali, mentre nei giorni festivi e’ consentito solo a chi ha il super green pass. In zona arancione, i bar ei ristoranti sono aperti solo per chi ha il super green pass, sia per consumazione al banco che per quella al tavolo, all’aperto o al chiuso. Chi non possiede il super green pass non potra’ bere un caffe’ al bar.
L’attivita’ sportiva all’aperto, anche in aree attrezzate e parchi pubblici, e’ autorizzata a tutti, mentre al chiuso e’ autorizzata solo a vaccinati o guariti dalCovid -19, quindi a chi e’ in possesso del pass super green. Alla luce delle nuove restrizioni nelle ultime ore si e’ registrato nell’isola una corsa vaccinazioni.
Il target indicatore dalla Struttura commissariale nazionale tra venerdi’ e sabato prevedeva 82mila dosi da somministrare ed e’ stata superata la soglia delle 90mila. I commercianti sono molto preoccupati per queste nuove restrizioni. C’e’ chi parla di un lockdown camuffato per evitare di pagare i ristori. Molti di loro sottolineano gia’ il calo del fatturato nelle ultime settimane.

