Salute

Caltanissetta, Inner Wheel dona visite mediche gratuite all’associazione Sant’Agata

Redazione 2

Caltanissetta, Inner Wheel dona visite mediche gratuite all’associazione Sant’Agata

Sab, 06/11/2021 - 17:15

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“Pink first” è il tema scelto quest’anno dalla Governatrice internazionale dell’Inner Wheel e il Club di Caltanissetta sta lavorando attivamente per rispondere al meglio a questo invito.

Dopo aver organizzato il rituale torneo di Padel aperto alla cittadinanza, le socie nissene hanno devoluto il ricavato alle donne segnalate all’associazione Sant’Agata per finanziare visite specialistiche finalizzate alla prevenzione oncologica femminile.

L’attività di service è stata realizzata in collaborazione con il dottor Aldo Amico, presidente della locale sezione della LILT – Lega Italiana Lotta Tumori.

“Conosciamo già da anni l’impegno dei volontari e delle volontarie di questa associazione – ha commentato la presidentessa dell’Inner Wheel Caltanissetta Laura Lo Santo – e siamo certe che i fondi erogati contribuiranno sia a migliorare il benessere fisico e sociale di alcune donne sia, in generale, a promuovere la cultura della prevenzione”.

L’associazione Sant’Agata, presieduta da Padre Sergio Kalizak, è nata per sostenere i bambini di età compresa tra i 0 e 10 anni ma, per poter crescere bene i piccoli hanno bisogno anche che le loro madri siano in salute. I buoni per visite specialistiche appena donati contribuiranno proprio a raggiungere questo obiettivo.

Sia l’associazione volontaristica che il club service, infatti, sono consapevoli che la lotta alla marginalità sociale passa anche attraverso una corretta consapevolezza della prevenzione. Presupposti che, in alcuni contesti sociali, erroneamente non vengono prefissati tra le priorità. “Comprendiamo la necessità di dare spazio all’acquisto di cibo, indumenti o il pagamento delle bollette dell’acqua, luce o riscaldamento – hanno concluso i promotori – . E’ importante però essere consapevoli che ritardare i controlli specialistici può diventare molto pericoloso e, nei casi più gravi, può portare anche alla morte”.

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