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Caltanissetta: Venerdì Roberto Nobile in scena con le “Metamorfosi” di Ovidio

Redazione 2

Caltanissetta: Venerdì Roberto Nobile in scena con le “Metamorfosi” di Ovidio

Lun, 26/07/2021 - 14:52

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E’ arrivato un altro grande appuntamento al Festival “Miniera” organizzato dal Comune di Caltanissetta per i suoi cittadini.

Venerdì, a Largo Barile, andrà in scena l’attore Roberto Nobile con il suo nuovo spettacolo teatrale “Le storie del mondo”.

Ad accesso libero, dalle ore 21 nello spazio antistante palazzo Moncada, i cittadini potranno assistere a una reinterpretazione delle “Metamorfosi” di Ovidio.

I 4 racconti sono messi in scena da un’artista poliedrico noto come attore di teatro, cinema, televisione, ma anche scrittore e drammaturgo che ha nelle sue origini, nella sua appartenenza alla “Magna Grecia” le risorse immaginative che lo legano al mondo trascritto meravigliosamente da Ovidio. E quel mondo ritorna dalla scrittura alla vita attraverso il corpo dell’attore, la sua voce e la sua meraviglia di eterno fanciullo.

Le “Metamorfosi” nascono in un contesto avvolto da un alone di fascino e magia raccontato nelle note di scena. “La Grecia e la Magna Grecia pullulavano un tempo di dei ed eroi, di centauri, satiri, ninfe, che trasparivano nell’acqua di fonti sacre, parlavano attraverso lo stormire delle fronde, o il boato dei vulcani e brillavano in cielo giorno e notte. Poiché gli dei scendevano dall’Olimpo a mescolarsi con le vicende umane, a ingravidare e farsi ingravidare, di fianco al misero corpo di ogni mortale camminava l’ombra del divino. E chi ascoltava le storie degli dei, la sera, accanto al fuoco, ascoltava nel contempo la sua storia e tremava per il vertiginoso accostamento, pieno di terrore e di tenerezza”.

A presagire il successo di questi racconti è stato lo stesso autore che ha definito la sua opera come un capolavoro letterario “che né l’ira di Giove, né il fuoco, né il ferro, né il tempo, che tutto rode potranno cancellare (…) E ovunque si estende, sulle terre domate, la potenza romana, le labbra del popolo mi leggeranno, e per tutti i secoli, grazie alla fama, se qualcosa di vero c’è nelle predizioni dei poeti, vivrò”.

Il primo dei racconti sarà quello del vecchio Filemone e della moglie Baucide che offrono agli ospiti tutto ciò che hanno, umili e sorridenti, ma gli ospiti si rivelano Dei.

Il secondo narrerà di Fetonte, figlio del sole, che guida il carro che porta luce al mondo, ma i destrieri si ribellano, lasciano il sentiero eterno, cozzano contro le alte stelle, rimbalzano giù, ed il cielo, la terra, il mare, tutto si incendia.

Nel terzo “Callisto”, amata da Giove, ha un figlio che per Giunone è la prova dell’adulterio. La Dea, per gelosia, la trasforma in orsa, ma Giove la innalzerà a costellazione nel firmamento.

L’ultimo racconto sarà quello di “Ceice e Alcione” si amano e così il naufragio e la morte del marito la fa impazzire di dolore. Giunone pietosa li trasforma in uccelli che dalle alte scogliere, abbracciati, contemplano il mare.

Sessanta minuti che lasceranno lo spettatore calamitato verso la scena e incantato da quell’aura di magia.

Accesso libero allo spettacolo.

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