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Mattarella cita Dante: “La sua coerenza sia un esempio. Non si svende la coscienza per la sopravvivenza”

Redazione 2

Mattarella cita Dante: “La sua coerenza sia un esempio. Non si svende la coscienza per la sopravvivenza”

Gio, 25/03/2021 - 09:13

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una intervista al “Corriere della Sera” per i 700 anni dalla morte del poeta Dante Alighieri, sottolinea l’eternita’ del suo lascito morale senza pero’ attualizzare a tutti i costi la figura di questo padre dell’identita’ italiana.

C’e’ tuttavia un aspetto della vita del poeta che potrebbe insegnare qualcosa al politici di oggi? “Vale per chi e’ impegnato in politica, ma vale per tutti: la sua coerenza”.

“Sappiamo – spiega il presidente – quanto a Dante sia pesato l’esilio dalla sua Firenze, la nostalgia per la sua citta’.

C’e’ un episodio illuminante della sua vita. Un amico fiorentino gli scrive che sta cercando di ottenere, dopo ben quindici anni, la revoca per suo provvedimento di esilio e della conseguente condanna a morte.

Per ottenere il ‘perdono’ dalla sua citta’ Dante dovrebbe pagare una discreta somma e ammettere, in una pubblica cerimonia, colpe non commesse”.

Il capo dello Stato rileva come la risposta, negativa, di Dante sia insieme, “sdegnata e accorata: ‘Le spere del sole e degli astri, non potro’ forse contemplarle dovunque?

Non potro’ in ogni luogo sotto la volta del cielo meditare i dolcissimi veri, se io prima non mi renda spregevole, anzi abietto al popolo e alla citta’ tutta di Firenze?'”.

Non si puo’ svendere la coscienza per la sopravvivenza: e’ questa la lezione che dovremmo trarre da quella scelta di Dante.

“Il suo senso della giustizia, la sua concezione morale gli impongono di rifiutare.

L’interesse personale, la fine del doloroso esilio, non viene barattato con il cedimento delle proprie convinzioni etiche”, ha concluso Mattarella.

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