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La Divina Commedia in siciliano di Padre Canalella nel settimo centenario morte Dante Alighieri

Carmelo Barba

La Divina Commedia in siciliano di Padre Canalella nel settimo centenario morte Dante Alighieri

Lun, 22/03/2021 - 13:22

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MUSSOMELI ( Da BC Sicilia Mussomeli) In occasione del settimo centenario della morte del “ Pater Patriae” Dante Alighieri, BCsicilia di Mussomeli ha il piacere di far conoscere un letterato mussomelese, il domenicano Padre Canalella, che ha tradotto integralmente in versi siciliani la Divina Commedia.

Padre Salvatore Canalella fu un uomo molto schivo e riservato, quasi timido ma ricco di virtù spirituali, morali e intellettuali. Nacque a Mussomeli, in provincia di Caltanissetta il 28 giugno del 1914 da una famiglia di modeste condizioni. A 12 anni perse la madre, che lasciò nel suo cuore un vuoto profondo. Il padre, quindi, per le difficoltà economiche lo destinò a custodire il gregge. Tuttavia, quando il giovane mostrò il desiderio di diventare sacerdote, assecondò la sua scelta e gli permise di entrare nel seminario diocesano di Caltanissetta. Dopo alcune peripezie, entrò nell’ordine dei domenicani e prese il nome di Domenico. Ordinato sacerdote, esercitò il suo ministero ad Acireale, Catania e poi Messina. Gli ultimi 20 anni li trascorse a Palermo dove morì il 30 luglio 1978, dopo una lunga malattia. Compose canti, proverbi, racconti, fiabe e poesie. Le sue migliori qualità letterarie si manifestarono in modo particolare nella traduzione in dialetto siciliano di opere classiche: L’Iliade e l’Odissea di Omero, le Bucoliche di Virgilio, alcuni testi di Teocrito e la Divina Commedia. La traduzione di quest’ultima, meritò il plauso di letterati e glottologi, tra cui Giorgio Piccitto, Prof. di glottologia all’università di Catania che s’interessò affinché l’opera fosse conosciuta dalle alte personalità del mondo della cultura e dello Stato. Il ministero della Pubblica Istruzione insignì Padre Canalella, per la sua traduzione della Divina Commedia, della medaglia d’oro per ” l’alto valore culturale che siffatta opera esprime”.

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