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La Biblioteca scolastica del Liceo “Manzoni-Juvara”: luogo di crescita

redatto dalla redazione dello Juvara-Manzoni "il .(Punto) di Vista"

La Biblioteca scolastica del Liceo “Manzoni-Juvara”: luogo di crescita

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La biblioteca del Liceo Manzoni-Juvara contribuisce attivamente alla formazione degli studenti al punto da diventare la cassa di risonanza dell’intero istituto: non viene concepita come un’appendice, un luogo distaccato ed esterno, ma come parte integrante della scuola, un luogo in cui le conoscenze e le competenze possono essere elaborate in modo critico e personale. Ad accogliere i ragazzi, a consigliarli, a guidarli una figura rassicurante e competente: la Prof.ssa Angela Sanfilippo.

Inizialmente ubicata nell’Aula Magna, la biblioteca era intitolata all’italiano Vitaliano Brancati, scrittore, sceneggiatore, drammaturgo e saggista italiano, il quale negli anni ’30 fu docente nel nostro Istituto (a quel tempo solo Magistrale).

La biblioteca, oggi situata al primo piano, consta di quasi 8.000 testi che, oltre alle tematiche filosofiche, psicologiche e sociali, trattano argomenti di svariate altre discipline; spiccano soprattutto numerosi testi di saggistica e narrativa contemporanea, ma anche testi che per la loro età editoriale sono veri e propri reperti storici.

Tutti gli studenti possono accedere con estrema facilità a testi e dizionari in diverse lingue straniere, oltre che a una postazione internet in cui è possibile reperire materiale aggiuntivo. Al suo interno si respira un clima di accoglienza e libertà, prerogativa fondamentale di un luogo che incoraggia confronti e incontri sia tra pari che tra docenti e alunni.

Ma la biblioteca scolastica, oltre a fungere da supporto per le discipline scolastiche, promuove attività culturali in collaborazione con gli enti locali e aderisce al “Patto per la lettura della città di Caltanissetta”: un’iniziativa promossa dal Centro per il libro e adottata dal Comune di Caltanissetta.

“Con il Patto si costituisce una grande alleanza cittadina, alla quale aderiscono soggetti pubblici e privati, istituzioni culturali, Università, imprese, professionisti, associazioni e singoli cittadini, che intendono impegnarsi per ideare e sostenere progetti condivisi”.

Il fine è quello di rivalutare la cultura come diritto fondamentale di tutti i cittadini e come strumento insostituibile di accesso alla conoscenza. Attraverso la sua partecipazione, infatti, la biblioteca entra in rete con le altre scuole del territorio che condividono l’idea che la lettura, declinata in tutte le sue forme, sia un bene comune e uno strumento straordinario per l’innovazione economica e sociale della città.

La nostra biblioteca, inoltre, partecipa attivamente alle iniziative editoriali nazionali di impulso alla lettura, realizzando contest ed eventi come quelli promossi da “#ioleggoperché”:

una grande raccolta di libri a sostegno delle biblioteche scolastiche, attività organizzata dall’Associazione Italiana Editori, sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore e dal Centro per il libro e la lettura, in collaborazione con il Ministero Istruzione – Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento Scolastico.

La partecipazione a “Il Maggio dei libri” anima da anni il nostro Istituto e, inoltre, la biblioteca si dimostra attiva anche sui social network attraverso i quali pubblicizza gli eventi locali e nazionali ai quali partecipa.

La parola agli studenti

Valentina D’Asero

Una volta mi hanno detto che i rapporti fra le persone e con le cose non sono nient’altro che abitudini.

Sapete, inizialmente presi negativamente questa affermazione perché partiva da una critica radicata nei confronti di uno dei miei libri preferiti, “Il piccolo principe”.

Col trascorrere del tempo mi accorsi che le abitudini, alcune di esse nello specifico, sono quelle che danno senso alla mia vita.

Prima di venire a scuola prendevo sempre una scorciatoia, che mi consentiva di incontrare allo stesso orario una donna anziana dall’aspetto stanco che indossava sempre lo stesso abito, un vestito casalingo blu a fiori.

La donna dava da mangiare ad una decina di gattini randagi del quartiere che non le appartenevano realmente.

Non le appartenevano, ma lei lo faceva comunque, si svegliava presto, raccoglieva il suo sacchettino con il cibo e lo portava senza mai saltare un giorno.

Non è facile rispondere alla domanda “cosa rappresenta per te la biblioteca”, la risposta scritta sminuirebbe in ogni caso la sua importanza.

Ma ecco, la biblioteca scolastica per me è come la donna dal vestito blu, so che posso sempre contare su quel piccolo stanzino, ricco di libri e di persone pronte ad accogliermi a cuore aperto.

Noi in fondo ci sentiamo come quei gattini randagi, dispersi e vuoti, spesso c’era chi aveva bisogno di scappare da una realtà troppo soffocante, chi si annoiava, chi voleva farsi soltanto due risate, sapevamo che ci saremmo trovati lì in ogni caso e nonostante tutto.

Non era facile da capire per i professori che ci vedevano spesso fuori dalla classe, non era facile perché non lo capivamo realmente nemmeno noi. E non era possibile comprenderlo perché noi non volevamo essere capiti, per quello ci bastava vagare tra gli scaffali e scegliere il libro che più ci attirava. È lì che abbiamo trovato le risposte, la comprensione e la via di fuga.

Non siamo eterni, ma costruiamo davvero la nostra vita su una serie di abitudini che vengono interrotte per essere sostituite con delle altre.

Se c’è una cosa davvero eterna però, è il ricordo di quelle abitudini e io non potrò mai dimenticare il nostro “quartier generale.”

Carlotta Lauricella

La lettura è bella perchè racconta, emoziona chi si dedica a essa; i libri sono tanti, non solo cartacei, e possono servire da svago, da sollievo. Per me la lettura è qualcosa di irrinunciabile, quando non devo studiare o non sono a scuola prendo un libro, apro un app o leggo e, dai cinque minuti di lettura che avevo programmato, passo ad impiegare un’ora, due, e a volte tre.

I libri possono raccontare pezzi di vita, esistenze intere o storie inventate e possono essere letti da tutti.

Il libro si può presentare anche come mezzo per comunicare, effettivamente è possibile interagire con il testo, metterci nei panni dei personaggi rilevanti, o porci quesiti che ci spronano a continuare a leggere.

Leggere però non è più una delle attività più amate dalle generazioni più giovani, anche se, negli anni, si sono sviluppate piattaforme che permettono di leggere libri a pagamento e non.

Una di queste (che consiglio molto) si chiama Wattpad, è gratis ed offre ad un grande pubblico la possibilità di scrivere o leggere di tutto, dalle biografie ai fantasy.

Sara Bizzetti

Tutti noi abbiamo bisogno di una pausa dalle nostre attività primarie. Parlando di scuola, certamente una ricreazione di 10 minuti non basta.

A volte c’è bisogno di un luogo dove poter essere persone e non studenti.

In biblioteca ci vado sempre volentieri. È un posto piccolo, pieno di libri, di scaffali e di sedie, disordinato al punto giusto. È luminoso e per qualche motivo gradevole. C’è una bella atmosfera, mai pesante come in una classe. Possiamo sederci e parlare liberamente (ovviamente nei limiti della civiltà), senza avere paura di essere rimproverati per essere umani.

Che sia per leggere o ripassare per l’ora successiva, trovo sempre rilassante sedermi là e godermi un po’ di pace. Ogni tanto ci vengono proposti dei progetti di scrittura o di lettura. Non sono obbligatori, ma tutti interessanti. Insomma, anche se di nome questa stanza fa “Biblioteca” per me è qualcosa di più, e spero lo sia anche per gli altri: un luogo dove trovare conforto e fuggire, anche solo per poco tempo, dalla fretta del Sistema.

Mi piace leggere. Ho iniziato con i libri di Geronimo Stilton e li amo tutt’ora, poi mi sono buttata sui classici (ma ci ho ripensato perché, personalmente, non mi fanno impazzire), successivamente sul genere giallo e ora sono giunta alla conclusione di amare il fantasy.

Ancora una volta, questi generi aiutano me, e non solo, a fuggire dalla realtà per qualche ora in modo costruttivo e rilassante. È come se la biblioteca stessa fosse la metafora di un libro, perché contiene libertà e momenti di pace da spendere con noi stessi o con gli altri. All’interno delle sue pagine, che volano come i minuti passati a leggere, non c’è discriminazione o ostilità. La adoro.

Un ambiente del genere è anche un’ottima fonte di idee e di creatività. Ognuno di noi, chi prima chi dopo, fissa un obiettivo da raggiungere: una carriera, un passatempo o un’abilità. Per chi, come me, ama scrivere e vorrebbe trasformarlo in mestiere, stare in biblioteca può essere una splendida esperienza. Specialmente se a casa non si ha una stanza silenziosa e privata. Anche se è aperta al pubblico, non sono mai stata in un luogo così ovattato e separato dal resto del mondo.

La redazione del Liceo “Manzoni-Juvara”
IL . DI VISTA
Michele La Marca
Alessandro Pilato
Redattore capo
Prof.ssa Aurelia Armatore

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