Salute

Falsi i dati Covid in Sicilia? Ora c’è da capire quali siano quelli veri

Redazione

Falsi i dati Covid in Sicilia? Ora c’è da capire quali siano quelli veri

Mar, 30/03/2021 - 16:56

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Quali sono i dati reali della situazione pandemica in Sicilia? Dai cinque mesi di intercettazioni telefoniche effettuate dal Nas, coordinati dalla Procura di Trapani, è emerso che (almeno) nel periodo in esame, i numeri dei morti, dei tamponi e dei positivi potrebbero esser stati “spalmati un poco”, per non creare impressione nell’opinione pubblica ed evitare una politicamente impopolare zona rossa per l’isola.

Ma alla fine i conti sono tornati a posto e rappresentano la situazione attuale, o no? Oggi parrebbe difficile capire se i dati comunicati dalla Regione Siciliana all’Istituto Superiore di Sanità siano la fotografia della realtà o, piuttosto, siano sottodimensionati visto che, peraltro, i comuni in zona rossa aumentano o vengono prorogati come è capitato a Caltanissetta dove i contagi salgono nonostante il blocco.

Il dubbio, è evidente, è sorto pure al Gip di Trapani, Caterina Brignone, che ha posto ai domiciliari, con braccialetto elettronico, tre persone: “si rende necessaria l’acquisizione di tutta la documentazione rilevante, che consentirà di ricostruire compiutamente la catena dei falsi, rispetto alla quale le incolpazioni in esame costituiscono ragionevolmente solo un quadro parziale”. Nella provincia di Palermo, lo scorso 19 marzo, forse un ‘ritocco all’ingiù del numero dei positivi, da 506 a 370, e uno all’insù, nel numero dei tamponi, mille in più di quelli che risultavano ufficialmente, potrebbe aver evitato la zona rossa.

Della situazione palermitana quel giorno l’assessore alla Salute, Ruggero Razza aveva informato il governatore Nello Musumeci: “Ti volevo dire che abbiamo una situazione molto difficile a Palermo e provincia. La incidenza ha superato la quota dei 250 per 100.000 abitanti e solo oggi superiamo i 400 casi solo a Palermo” ha detto Razza aggiungendo “si impone la necessità di dichiararla zona rossa. Questo ovviamente, secondo me, dobbiamo un attimino calibrarlo e capire come farlo. Non so se tu vuoi sentire Orlandoà o se vuoi sentire anche Miccichè e gli altri perché succederà.. ovviamente è la provincia di Palermo”.

Razza spiega poi al Governatore che “il Dipartimento farà la proposta questa sera, decidiamo se glielo vogliamo dire oggi o se glielo vogliamo dire domani, perché se glielo diciamo ad Orlando, Orlando se la vende subito”. Alla fine si decise di rinviare alla sera la decisione. L’indomani, pomeriggio, Musumeci non avendo più avuto notizie parlando con Razza chiede “Non ti sei più fatto sentire ieri non so più niente su Palermo!” e l’assessore “Ah non ti abbiamo i dati è sotto, è abbondantemente sotto i 250!” e poi spiega che non è più necessaria la istituzione della zona rossa in quanto, dall’analisi dei dati, hanno accertato che l’area interessata (Palermo e Provincia) si trova al di sotto della soglia di 250 contagi per 100.00 abitanti.

A Novembre a Biancavilla nel catanese c’erano stati molti decessi. La dirigente regionale Maria Letizia Di Liberti, parlando con un altro funzionario pubblico, dopo essersi accertata che lo stesso si trovasse con l’assessore Razza, gli chiede come gestire i dati relativi ai decessi, e cioè se inserirli in unica soluzione o spalmarli in più giorni: “… e spalmiamoli un poco à” chiosa Razza e la Di Liberti, a sua volta, spiega nel dettaglio come li “spalmerà” nei giorni. Una ‘spalmata di numeri di qua e di la, e di “io, un poco forse, glieli toglierei”, “li rimanderei.. a dopo domani..”, “392.. per lo meno.. 100 li devi togliere…!!!” , o ancora “eh..quindi..togliendone 100.. arriviamo a 1084… allora facciamo una cosa….. facciamo.. 1084 … e gli aggiungiamo 1000 tamponi…” che lasciano sgomenti considerato anche che questi numeri così ‘scientificamente elaborati, alla fine, erano comunicati anche a mezzo stampa alla gente, oltre che all’Iss.

Una operazione di ‘comunicazione per “dare un’immagine della tenuta e dell’efficienza del servizio sanitario regionale e della classe politica che amministra – scrive il Gip – migliore di quella reale e di evitare il passaggio dell’intera Regione o di alcune sue aree in zona arancione o rossa, con tutto quel che ne discende anche in termini di perdita di consenso elettorale per chi amministra”.

Oggi sul sito del Ministero della Salute si legge che gli attuali positivi in Sicilia sono 17.417, i dimessi/guariti sono 150.426, i morti 4.607 ed il numero totale dei casi da inizio pandemia è 172.450. E’ così realmente? Scoperto dai Nas un presunto aggiustamento dei numeri, adesso bisognerà verificare l’attendibilità dei dati, per dare certezze a tutti.

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