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Melo Minnella riceve sindaco e delegazione per realizzare a Mussomeli museo con sue donazioni

Redazione

Melo Minnella riceve sindaco e delegazione per realizzare a Mussomeli museo con sue donazioni

Gio, 25/02/2021 - 13:50

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MUSSOMELI – Potrebbe intitolarsi Minnella/Giuffrè la nuova galleria museale che potrebbe presto realizzarsi a Mussomeli grazie alla volontà del grande fotografo Melo Minnella e della moglie, Maria Giuffrè, architetto, di donare alla cittadina manfredonica il loro ricchissimo patrimonio di manufatti e oggettistica d’arte raccolto in oltre sessant’anni di collezione.

E lunedì s’è concretizzata la visita istituzionale a Palermo, dove il Maestro risiede, da parte del sindaco Giuseppe Catania, accompagnato dagli assessori Seby Lo Conte e Jessica Valenza. Con loro anche il consigliere Saverio Sciarrino.

La visita, più volte rinviata a causa della pandemia, come dicevamo è finalizzata a predisporre l’iter per concretizzare la cospicua donazione di opere d’arte per realizzare un originale percorso museale ed accrescere l’offerta cultura della cittadina manfredonica. Il problema allo stato attuale è solo di natura logistica, stante che bisognerà individuare locali abbastanza ampi per accogliere le diverse centinaia di opere ed oggetti.

Confermava ieri primo cittadino di Mussomeli: “E’ stato un incontro molto piacevole e ho scoperto nella signora Giuffrè una persona deliziosa. Come sindaco di Mussomeli ho voluto ringraziare personalmente Melo e la moglie di questa loro decisione di donare alla nostra comunità il frutto della loro passione che dura da una vita, ovvero collezionare oggetti magnifici, vere e proprie opere d’arte. Ci hanno quindi mostrato un saggio di quello che potrebbero donarci e siamo rimasti d’accordo che loro stileranno un elenco completo perché si parla di antichi piatti in porcellana, di sculture in preziosissimo cristallo ad altri oggetti che potrebbe dare vita ad un museo etnoantropologico siciliano e non solo, visto che ci sono oggetti che provengono da Paesi lontani. Stiamo facendo anche noi una ricognizione dei locali a disposizione perché il nostro obiettivo è raccogliere il tutto in un unico ambiente, ma non sarà facile. Ci sono infatti preziosi pannelli di due metri per un metro, in totale venti pannelli, che da soli prendono tantissimo spazio. Vedremo, in ogni caso troveremo la soluzione perché si tratta di un gesto nobilissimo e Mussomeli non può lasciarsi sfuggire una simile opportunità di crescita culturale e patrimoniale.”

Nato a Mussomeli nel 1937, il Maestro Melo Minnella risiede a Palermo da una vita e tra gli oggetti da donare, possiede anche un autentico carretto siciliano.

La passione per la fotografia in lui sbocciò precocemente: “Avevo tredici anni quando cominciò la passione per la fotografia. Io e altri due amici, oggi notissimi chimici, eravamo attratti dalla composizione fotografica che veniva fuori utilizzando acqua e sale. E’ cominciata così”.

Il Maestro ci racconta dei suoi continui viaggi in posti anche sperduti del pianeta, del suo amore per la natia Mussomeli e per Filicudi dove villeggia d’estate dividendosi tra l’isola delle Eolie e Mondello, degli impegni continui, dei prossimi libri, delle altre due mostre da allestire ad ottobre, del suo rapporto privilegiato con Leonardo Sciascia che curò la prefazione del suo volume “Sicilia negli occhi”.

Il mio auspicio è che anche in Sicilia cresca la cultura fotografica come già avviene in Inghilterra e Francia e le autorità comunali e sovraccomunali, possano recuperare quei grandissimi patrimoni che sono costituiti dagli archivi fotografici di vecchi fotografi”.

L’appassionate viaggio di Melo Minnella alla scoperta di quel mondo comincia neglianni Cinquanta proprio a Mussomeli, quando l’Italia è in piena rinascita e aperta alla speranza. E i suoi scatti sono come quadri. Immagini che cristallizzano tempi e luoghi e volti. Ogni foto uno spettacolo a sé stante, fotogrammi di attimi fuggenti che immortalano non solo il momento ma anche colori e volti del mondo intero. L’arte di Melo Minnella.

Inizialmente il nostro si appassiona ai siti archeologici che in Sicilia non mancano certo e avvia una capillare ricognizione delle feste religiose e del folclore siciliano. Collabora con i più importanti periodici del tempo, soprattutto con “Il Mondo” di Mario Pannunzio, settimanale che ha fatto scuola nel giornalismo italiano. Il matrimonio con Maria Giuffrè, storico dell’architettura, imprime nuovi indirizzi nella scelta dei suoi temi fotografici, tra i quali si segnala il Barocco siciliano. E già dagli anni Sessanta, Melo Minnella punta la sua attenzione di fotoreporter anche su civiltà lontane, soprattutto orientali.

Tra i libri fotografici di maggior successo ne ricordiamo soltanto alcuni: Dimore storiche di Sicilia, Castelli di Sicilia, Isole di Sicilia, Cattedrali e chiese di Sicilia, La lapa, Pasqua in Sicilia con prefazione di Antonino Buttitta, Giacomo Serpotta, Memoria siciliana, Immagini di religiosità popolare, Viaggio in Sicilia, Nel palazzo dei Normanni in Sicilia.

Inoltre ha firmato reportage per prestigiose riviste di turismo come Bell’Italia, Bell’Europa, Airone, Traveller, Dove, Tuttoturismo, Kalòs, Nuove Effemeridi, Ambiente 2000. Ha esposto in molte città italiane ed estere. Ha tenuto corsi di fotografia presso la Libera Università di Trapani ed alcuni suoi libri sono stati pubblicati anche negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Giappone. Alla sua città natia ha dedicato due volumi: “Mussomeli e il suo territorio” nel 1990 in collaborazione con Delia Parrinello e, nel 2015, “Il titano di pietra/Mussomeli e il suo castello”, in collaborazione con chi scrive.

In occasione del suo 80esimo compleanno, a cura dell’Amministrazione comunale e della Pro loco, si inaugurò a Mussomeli, presso la Galleria Misuraca la mostra “A ruota libera”. E Mostra che venne preceduta dal convegno a cura della Fondazione “Ignazio Buttitta” dal titolo “Melo Minnella, artista del mondo” presso la prestigiosa Sala Delle Adunanze di Palazzo Sgadari.

Presto la cittadina manfredonica potrebbe anche ospitare il museo Minnella/Giuffrè. (FONTE LA SICILIA: Roberto Mistretta)

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