Malgrado le incertezze di questo lungo periodo di pandemia, il Liceo “Manzoni-Juvara” non si ferma e non abbandona l’obiettivo di creare conoscenze e competenze negli studenti, anche attraverso progetti formativi di ampio respiro.
Noi studenti, oggi, usciamo con il primo di vari articoli che appariranno nel corso dell’anno e che testimonieranno delle attività intraprese dal nostro Istituto. La nostra testata giornalistica è formata dagli studenti della II B delle Scienze Umane, si chiama “Il . di vista” e sperimenterà un nuovo tipo di comunicazione, di struttura organizzativa e di lavoro cooperativo in classe. Speriamo di poter dimostrare, nel tempo, d’essere “scrittori e lettori competenti”.

Il nostro Liceo è strettamente collegato alla storia di Leonardo Sciascia che studiò, dal 1935 al 1941 a Caltanissetta nell’Istituto “A. Manzoni” che, a quel tempo, aveva sede nella chiesa di Santa Croce (la Badia). La nostra scuola conserva ancora i registri generali di quegli anni e le pagelle di Leonardo Sciascia.
Ammiriamo in lui lo scrittore e l’intellettuale pertanto accogliamo sempre con entusiasmo l’invito alle “Giornate sciasciane”, organizzate dalla Fondazione Leonardo Sciascia e che si svolgono, solitamente, tra il 20 e il 21 Novembre. Tali incontri si sono rivelati importanti occasioni di confronto con altre scuole e altri studenti.

Ad Antonio Di Grado, per diversi anni professore ordinario di Letteratura all’Università di Catania, Sciascia affidò personalmente la Fondazione. La Fondazione Leonardo Sciascia si trova a Racalmuto ed è un ente morale che custodisce lo straordinario patrimonio culturale donato dallo scrittore. Vi si trova una pregevole collezione di ritratti di scrittori, quasi tutte le edizioni italiane e straniere dei suoi libri, le lettere ricevute in mezzo secolo d’attività letteraria e circa 2000 volumi della sua biblioteca. La Fondazione si pone come obiettivo lo studio della vita e delle opere di Leonardo Sciascia e cerca di mantenere viva la lezione etica di un letterato che non è mai stato succube del potere.
Già dal 2015, con la supervisione della professoressa Francesca Buscemi e con la partecipazione degli alunni della V B dell’Economico Sociale, abbiamo partecipato alle attività delle Giornate sciasciane, organizzate dalla Fondazione: in quell’occasione è stato preparato un video in cui veniva intervistata la professoressa Falzone, il cui padre era molto amico di Sciascia.
Nel 2016 il tema scelto riguardava “Le parrocchie di Regalpetra”. Gli alunni che hanno partecipato erano della II A Musicale e della III B delle Scienze Umane.
L’anno successivo, nel 2017, si prestò particolare attenzione a “L’onorevole”, un dramma teatrale in tre atti reinterpretato e accompagnato musicalmente dagli alunni della III A Musicale e V A delle Scienze Umane.
Nel 2018 l’opera da studiare era una inedita e inaspettata versione di Sciascia poeta: “La Sicilia, il suo cuore” che ha visto l’attiva partecipazione della IV A Musicale.

Nel 2019, in onore del trentennale della scomparsa di Sciascia, fu rappresentata tutta la raccolta delle poesie e i loro vari temi. Il lavoro è stato svolto dalla V A Musicale, guidata dalla professoressa Francesca Buscemi e dalla II A Economico Sociale, guidata dalla professoressa Rosalba Rizza. Il testo letterario che è stato approfondito in quell’occasione è “Le cronache scolastiche” che hanno fornito l’occasione per raffrontare la scuola degli anni ’50 con la scuola e gli studenti di oggi. Quest’anno, gli alunni della II A Economico Sociale, hanno elaborato un confronto tra “I promessi sposi” di Manzoni e “Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia”, un’opera di Sciascia ispirata al Candido di Voltaire che contiene delle citazioni dei Promessi sposi. Infatti, egli vedeva Manzoni come un modello da seguire e, proprio come Manzoni, Sciascia voleva denunciare l’ingiustizia e la prepotenza.
Abbiamo intervistato alcuni ragazzi coinvolti nelle “Giornate sciasciane” per capire quanto abbia contato, nel processo di formazione degli studenti, questa esperienza.
Intervista a Giorgia Scibetta
“E’ stato bello vedere tante persone accumunate da una stessa passione. Io ho letto una relazione, preparata con la mia professoressa di italiano Francesca Buscemi, che mi ha supportato e dato l’opportunità di rappresentare la mia classe. Poter parlare davanti a molte persone di grande cultura, avendo la loro attenzione, è stato molto emozionante”.
Intervista a Chiara Miraglia
“Mi è piaciuto molto svolgere le attività per le Giornate sciasciane. Io e i miei compagni ci siamo impegnati molto per cercare di portare alla luce gli aspetti più interessanti dei testi di Sciascia e per integrarli con alcune riflessioni personali, ma anche con alcuni brani musicali selezionati per questa occasione. Le opere che mi sono piaciute di più sono state A ciascuno il suo e Le parrocchie di Regalpetra.”

Intervista a Marta Miccichè
“Se non avessi partecipato a questa attività probabilmente non avrei conosciuto l’opera di Leonardo Sciascia. Trattando il testo Le Cronache Scolastiche io mi sono occupata, insieme ai miei compagni, di creare dei dialoghi che mettessero in evidenza le differenze tra i ragazzi dell’epoca di Sciascia e quelli dei giorni nostri. Secondo me, trattare così da vicino un autore aumenta in noi il desiderio di studiare e approfondire temi a noi ancora così vicini.”
Intervista ad Adele Buscemi
“Occuparmi di Cronache scolastiche mi ha fatto capire le enormi differenze tra la scuola di ieri e quella di oggi: l’eccesso di autorità degli insegnanti di allora e il poco rispetto riservato agli alunni che, malgrado tutto, avevano voglia di andare a scuola ed emanciparsi attraverso la cultura. Io e la mia classe abbiamo lavorato, condiviso e capito molte cose. Insieme abbiamo interpretato una recita che ci ha fatto capire il valore delle piccole cose che oggi non riusciamo neanche ad apprezzare. Io interpretavo una ragazza di ieri che dialogava con un ragazzo di oggi sulle classi differenziali. Devo ringraziare la prof. Rizza che ci ha dato questa opportunità e che soprattutto ci ha insegnato a lavorare in gruppo e a saper ragionare.”
Un pezzo della nostra storia, grazie alle Giornate sciasciane e all’impegno spesso giocato nell’ombra dei docenti, ha ripreso vigore e fascino nella mente dei ragazzi di questa generazione. Vale la pena di tracciare una breve biografia di questo intellettuale siciliano.
Leonardo Sciascia inizia la sua carriera negli anni ‘60 affermandosi come uno dei più grandi scrittori del secondo Novecento, anche grazie alla sua attenta analisi dei problemi della Sicilia.
Egli fa, proprio della Sicilia, il centro di alcune sue opere come “La Sicilia come metafora”. In quest’opera la Sicilia diventa la metafora della condizione di vita dell’uomo, un luogo dove si incontrano il bene, il male, la giustizia, l’ingiustizia e la prepotenza.
Sciascia concentra il suo interesse sulla violenza, in particolare sulla mafia che allora era vista come una forma di violenza comune. Egli, invece, si rese conto che i mafiosi non erano solo dei comuni delinquenti e che la mafia era un veleno che intaccava ogni ambito della società.

Nel 1956 pubblica “Le parrocchie di Regalpetra” che contiene delle vere e proprie cronache scolastiche desunte dalla sua esperienza come maestro. Sciascia sottolinea sempre l’importanza della RAGIONE, uno strumento grazie al quale l’uomo può uscire dalla sua condizione di miseria e può sconfiggere la mafia. Servendosi della narrazione e della finzione, ma anche delle sue esperienze, egli offre, nelle sue opere, il quadro realistico e impietoso della Sicilia. Si tratta di un intellettuale che ha saputo esprimere una forte coscienza civile, che ha sempre commentato con razionalità e spirito critico i molteplici aspetti della vita culturale, sociale, letteraria e politica non solo della Sicilia, ma dell’Italia intera.

A Caltanissetta fa amicizia con Emanuele Macaluso (scomparso recentemente) ed entra nel Partito Comunista e diventa, nel 1975, su richiesta di Achille Occhetto, consigliere comunale a Palermo. Il modo di fare politica del partito delude profondamente lo scrittore che sceglie di aderire alla proposta di Marco Pannella di candidarlo come indipendente nei radicali, viene eletto alla Camera dei deputati nel 1979. Anche questa esperienza si conclude, tra scontri ed incomprensioni, in modo per lui deludente.
Muore a Palermo il 20 novembre 1989 e viene seppellito nel cimitero di Racalmuto.
La redazione del Liceo “Manzoni-Juvara”
IL . DI VISTA
Desirè Dell’Aira, Giorgia Giordano, Michele La Marca, Anna Miccichè, Giuliana Nicosia, Alessandra Pilato
Capo redattore Prof.ssa Aurelia Armatore

