Si è svolto in video conferenza il congresso ordinario del Comitato territoriale Uisp di Caltanissetta -Associazione di Promozione Sportiva- che ha visto la partecipazione dei delegati rappresentanti le associazioni sportive della provincia nissena e di numerosi invitati in rappresentanza dei comitati e di diverse realtà sportive dell’isola affiliate l’UISP.
Nella stessa seduta il Congresso ha espresso il Presidente e il Consiglio territoriale di Caltanissetta per i prossimi 4 anni; Sono risultati eletti: Vincenzo Maurizio Sapienza Presidente del Comitato territoriale, Flavia Medico, Edmondo Enrico Sanfilippo , Francesco Puzzanghera, Patrizia Terrana, Antonello Pio Sanfilippo, Francesca Maria Giovanna Gallina, Massimo Scribani, Consiglieri Territoriali mentre Michele Pecoraro, Aurelia Accursio e Alfonso Tumminelli rivestiranno il ruolo di Consiglieri supplenti.
Il Presidente, nel suo discorso di insediamento, ha preliminarmente ringraziato gli intervenuti al Congresso sia per la presenza che per la partecipazione. Ha quindi tracciato le linee programmatiche per il prossimo quadriennio partendo da una disamina del territorio dove opera l’Uisp. In primo luogo ha fatto riferimento all’attuale periodo, caratterizzato dalle emergenze dettate dal Covid 19, che impedisce a tutti i livelli di praticare una attività sportiva.
Emergenza che ha creato disequilibri, come in tutti settori, costringendo a rinunciare a molte attività sportive e colpendo gravemente chi dello sport e con lo sport ne fa una professione, ma anche chi lo sport lo pratica per puro diletto o per riconquistare la forma e il benessere fisico e mentale. Partendo da quanto rilevato da “Il Sole 24 Ore” sull’indice di sportività che pone Caltanissetta al 103 posto su 107, ha esaminato la situazione economica e sportiva del territorio concludendo che per una ripartenza convincente ed efficace post Covid bisogna ripensare ad un riavvio orientato al territorio, alla gente che ci vive tenendo in massima considerazione le loro esigenze.
Il Presidente, nella considerazione che il fine sociale della pratica è prevalente su quello della performance ha affermato che lo sport per tutti deve: • includere tutti i settori della popolazione; • porre particolare attenzione sui crescenti bisogni sportivi della popolazione anziana, delle minoranze e dei disabili; • sapersi adattare alle condizioni locali e alle capacità di ogni cittadino.
Sono due i punti, che il Neopresidente ha individuato su cui basare la programmazione futura: • il rapporto con le Federazioni e con il CONI con cui occorre dialogare con pari dignità e pari rispetto; • L’attività dell’ Uisp che non può essere considerata una attività minore perché si rivolge a tutti, ma una attività a cui bisogna riconoscere veramente il ruolo di Associazione di promozione sociale.
E’ stata rimarcata la libertà di inventare, adattare attività sportive che, possono essere rivolte a tutti (per esempio per ciò che riguarda l’ambito calcistico, il calcio camminato o il calcio misto). Non c’è bisogno di campi omologati ma, a pari degli altri, si pretende l’utilizzo degli impianti pubblici dove svolgere le attività.
Assieme agli sport “tradizionali”, si possono proporre attività sportive anche al di fuori degli impianti, nelle piazze, nei quartieri, ovunque si può utilizzare uno spazio, in ambienti naturali, si può pensare all’escursionismo, al cicloturismo, e a tutte le attività destrutturate all’aperto. Le attività tipiche di palestra possono essere portate all’esterno, rivolte a tutti aprendo convenzioni con istituzioni pubbliche o con associazioni non prettamente sportive che operano sul territorio.
E’ stata auspicata l’identificazione di una rete di relazioni avente come fine l’inclusione sociale nel suo complesso a cui l’Uisp può dare il proprio contributo attraverso lo sport. Il presidente Vincenzo Sapienza ha infine ricordato la necessità di dare risposte alle società affiliate e ai soci, di fornire consulenze tecniche e burocratiche per la gestione dei sodalizi, che organizzare appositi corsi di formazione sia su tematiche generali sia su argomenti specifici. Dare, quindi, alla formazione la massima importanza per creare nuovi operatori sportivi o riqualificarne altri, per avere sempre tecnici più preparati e società più consapevoli ad affrontare le nuove sfide poste per lo svolgimento delle nostre attività.

