Salute

Biden vicino alla vittoria. Letta: sconfitta Trump è declino del sovranismo

Redazione 2

Biden vicino alla vittoria. Letta: sconfitta Trump è declino del sovranismo

Ven, 06/11/2020 - 08:57

Condividi su:

“Penso che quello di Biden sia un grande risultato. Trump sarà con ogni probabilità il primo presidente uscente che perde la rielezione da 28 anni. L’ultimo fu Bush contro Clinton. È un fenomeno di massa che va oltre la politica e infatti ha una grande presa anche fuori dagli Stati Uniti”.

Lo afferma, in un’intervista a La Repubblica, l’ex presidente del CoEnrico Letta, secondo il quale la sconfitta di Trump segnerà un declino del sovranismo nel mondo. Alla domanda se Trump abbia creato un immaginario, ”in assoluto – sottolinea – forse dopo Kennedy, e mi pento subito del paragone, è il presidente americano che ha maggiori seguaci fuori dal suo Paese. C’è gente che ha a casa la sua foto come quella di un santo o del Che.

E il suo successo è dovuto oltre che alla spregiudicatezza e alla voglia di essere politicamente scorretti, ”a un ‘io me ne frego, penso a me, avete rotto le scatole con la teoria delle minoranze.

Mi voglio occupare della maggioranza, degli uomini bianchi che avete voluto colpevolizzare, limitare'”. “Dal punto di vista identitario – spiega Letta – questa è una linea di faglia profondissima nella società. Per questo è divisivo anche in Italia. Il trumpismo scoperchia uno dei grandi fenomeni del nostro tempo, il fossato tra città e zone rurali.

Come la Brexit, che fu votata nelle piccole città della Gran Bretagna e rifiutata dalle grandi. È una questione legata al modo in cui si vive, all’apertura e alla chiusura, alle diverse aspettative. Penso sia un problema connesso all’ansia per il futuro e che su questo il pensiero progressista mondiale deve dare delle risposte.

Perché quell’ansia attanaglia soprattutto le persone che hanno meno riserve dietro le spalle, meno istruzione. Su questo Trump ha giocato”.

”Le parole d’ordine – dice ancora Letta – sono sicurezza, riduzione della precarietà, investimento sull’istruzione. Per questo penso che Biden debba coinvolgere i mondi rappresentati da Elizabeth Warren e Bernie Sanders. Bisogna ridurre i livelli di turbolenze delle nostre società.

È un colpo durissimo al sovranismo la cui vera forza è stata avere il suo leader più rappresentativo a capo della più grande potenza del mondo.

Venuto meno il megafono della Casa Bianca, quel messaggio è destinato a sgonfiarsi. Anche da noi. Sono convinto che la forza dei sovranisti sarebbe stata minore se Trump avesse perso nel 2016.

Ha legittimato i discorsi più beceri, i linguaggi peggiori, i comportamenti più scorretti”. “In Europa – conclude Letta – la gran parte dei guai sono arrivati con Trump e Brexit. Li unisce l’idea della disintegrazione contro l’integrazione, la certezza che tutto rientri nell’alveo della nazione contro la cooperazione tra nazioni, il ritorno alla mia bandiera, la mia terra, la mia lingua e chi se ne frega degli altri.

Il loro principale nemico si chiama Unione europea, perché incarna esattamente l’opposto, l’unione che fa la forza. E Trump questa cosa l’ha subita, perché quando ha voluto mettere i dazi su Italia, Francia e Germania l’Ue ha difeso ogni singolo Paese. L’Europa ha sbandato per quattro anni.

Salvini, Orbán, Kaczinski, Le Pen hanno tutti uno sguardo sul trumpismo, sono stati sotto quell’ombrello, hanno tifato per Brexit. Oggi è un grande giorno perché ci liberiamo d’un colpo di Trump e anche di Brexit, perché Boris Johnson, che aspettava la rielezione di Trump per indurire il negoziato all’ultimo miglio, dovrà venire a più miti consigli.

Ma anche perché Next Generation Eu, tutto quello che l’Unione ha fatto in questi mesi, dimostra che senza gli inglesi l’Europa è meglio. Il Recovery Fund non ci sarebbe mai stato con Johnson al tavolo”.

Pubblicità Elettorale