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Turismo: la Sicilia vince il premio Cinque Vele 2020

Redazione

Turismo: la Sicilia vince il premio Cinque Vele 2020

Lun, 29/06/2020 - 23:31

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L’Italia è un luogo pieno di destinazioni turistiche ammirate in tutto il mondo e ogni anno milioni di cittadini di tutto il mondo arrivano nel Bel Paese e si godono i suoi paesaggi mozzafiato. Le destinazioni sono in tutta Italia, nessuna zona esclusa, però sono pochi i luoghi che si possono visitare per fare anche del bene all’ambiente.

Legambiente, insieme a Touring Club italiano, ha creato una classifica chiamata Cinque Vele, in cui premia le località marine più rispettose dell’ambiente di tutta Italia. Questo premio viene rilasciato da ormai 20 anni e i punti disponibili, come dice il nome, sono da uno a cinque. I criteri di giudizio sono basati sull’ecosostenibilità, specialmente sul livello di purezza e depurazione delle acque, il consumo energetico, l’energia, la presenza dei servizi, la qualità dell’ambiente, la gestione dei rifiuti, la sicurezza degli alimenti e l’utilizzo del suolo.

La località turistica che è riuscita ad ottenere il secondo posto per il rispetto dell’ecosistema è la maremma toscana, capitanata da Castiglione della Pescaia, a seguire Scarlino, Marina di Grosseto e Follonica. Anche se molto spesso si associa il termine maremma con solo la zona di Grosseto, non bisogna dimenticare altri luoghi importanti di questa vastissima zona che occupa addirittura 5.000 km² che si affaccia sul Mar Tirreno. Altre zone degne di nota sono quelle della maremma laziale, che comprende parte della provincia di Viterbo, la città con il più vasto centro storico medievale di tutta Europa, e l’alta maremma che comprende Pisa, città celebre per aver dato i natali a Galileo Galilei, il più famoso matematico e astronomo della storia, noto per la diversità degli ambiti in cui concentrò i suoi studi e attivo in epoca rinascimentale.

A vincere a voti pieni il premio cinque vele è stata l’isola di Pantelleria. Da sempre ha una posizione strategica tra il continente europeo e quello africano, per via della posizione strategica tra la Sicilia e la Tunisia. Cossyra, l’antico nome di Pantelleria, se la sono combattuta per secoli i cartaginesi e i romani durante le guerre puniche, fino a che nel 217 a.C. è passata definitivamente sotto l’amministrazione romana.

Sulla costa settentrionale di Pantelleria, troviamo il Lago Specchio di Venere, dove le acque cristalline di questo lago vulcanico sono una vista immancabile. Sulla zona meridionale del lago c’è una spa naturale, dove si possono fare bagni nei fanghi e nelle sorgenti calde che vanno dai 40 ai 50 gradi.

Coloro che sono abbastanza coraggiosi da fare i ripidissimi 3 chilometri su una strada sterrata, potranno godere di uno dei luoghi per nuotare migliori dell’isola, la Balata dei Turchi. Parlando di altre viste sul mare, si può visitare il Principe e il Pirata e godere il mare cristallino del Mediterraneo da un terrazzo con pavimentazione turchese, mentre si assapora la cucina di Pantelleria.

Il Parco Archeologico dei Sesi è sulla costa nord-occidentale e qui è possibile ammirare ciò che rimane delle molte necropoli di pietra megalitica chiamate sesi, che risalgono al secondo millennio a.C.. Molti sesi si sono ridotti in nulla, ma il più grande – Sese Grande o Sese del Re – rimane intatto e crea una vista evocativa.

L’Acropoli di San Marco e Santa Teresa è localizzata su due colline che rappresenta il centro delle attività pubbliche, politiche e sacre degli antichi insediamenti punici e romani. Il luogo era strategico per controllare tutta l’isola e il porto, ed aveva scopo anche abitativo, infatti sono molte le ceramiche e le cisterne idriche per la raccolta dell’acqua che sono state trovate. Sono stati trovati anche dei resti di sculture in marmo, in particolare i ritratti di Cesare, Antonia Minore e Titolo, e ciò che rimaneva della struttura stradale. Degli scavi recenti hanno fatto venire alla luce una frazione della cinta muraria d’epoca punica e un sistema per l’epoca innovativo di terrazzamento con scopo di difesa, forse storicamente collegata alla difesa dei cartaginesi dopo la conquista del 255 a.C da parte dei romani.

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