Salute

San Cataldo, casa di cura “Regina Pacis”: convenzione per la formazione “in rete” per la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale dell’Università degli studi di Catania

Redazione

San Cataldo, casa di cura “Regina Pacis”: convenzione per la formazione “in rete” per la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale dell’Università degli studi di Catania

Mer, 19/02/2020 - 08:55

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La Casa di Cura “Regina Pacis” di San Cataldo (CL) e la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Catania hanno siglato la Convenzione per la formazione “in rete” relativa alla Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale.

Così, per la prima volta nella storia della Casa di Cura dalla sua inaugurazione nel 1933, per la prima volta nella storia di San Cataldo e per la prima volta nella storia di tutto il Centro Sicilia, sarà dato modo a tutti i giovani medici iscritti alla Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale dell’Università degli Studi di Catania (Direttore: Prof. Guido Basile) di acquisire una qualificata formazione specialistica avvalendosi delle risorse umane e tecnologiche della Casa di Cura sancataldese. Questa nuova convenzione per la formazione “in rete” segue quella già esistente per la formazione specialistica cosiddetta “extra rete” in Chirurgia Generale, siglata a luglio del 2019 sempre con l’Università di Catania, che ha consentito a due nuovi specializzandi di iniziare il percorso formativo presso la Casa di Cura “Regina Pacis”.

Nel dar luce a questa nuova sinergia, un ruolo fondamentale è stato svolto dal Dr. Franco Virzì la cui firma sulla nuova convenzione è posta accanto a quella del Prof. Francesco Priolo, Rettore dell’Università degli Studi di Catania. “La nostra firma – ci spiega il dr. Virzì – è una soglia. Varcata questa soglia un disegno diventa un progetto, un insieme di materiali diventa un pilastro, una trave, una fondazione, un insieme di ingranaggi diventa una macchina, uno strumento, un robot. L’idea di unire formazione professionale e qualità nella Sanità diventa reale, rafforza il nostro modo di intendere il lavoro e la cura del Paziente. La nostra – continua – non è una semplice firma, non attesta solamente che quel progetto l’abbiamo fatto noi, ma che quel progetto è sicuro, affidabile, che comporta delle responsabilità, dei doveri, ha con sé delle garanzie.

La nostra firma è un momento unico in cui viene consentito al giovane medico di formarsi anche qui da noi con un’ottica proiettata verso il futuro, con un modus operandi utile per segnare la strada da seguire a chi verrà dopo di noi”.