Salute

Quarto giorno di digiuno Biagio Conte per protestare contro l’espulsione di migrante, Michele Mancuso (FI): “Piena solidarietà, paghiamo le conseguenze della stagione dell’odio a trazione leghista”

Redazione

Quarto giorno di digiuno Biagio Conte per protestare contro l’espulsione di migrante, Michele Mancuso (FI): “Piena solidarietà, paghiamo le conseguenze della stagione dell’odio a trazione leghista”

Gio, 02/05/2019 - 17:00

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PALERMO – “Mi rivolgo alle istituzioni locali e nazionali: in questi anni la Missione Speranza e Carità fondata da Biagio Conte si è distinta per l’aiuto gratuito offerto ai più deboli e gli indifesi della società. Tutti all’interno della struttura offrono il proprio sostegno in nome della solidarietà. Tra questi c’è Paul, un ghanese di 51 anni, la cui unica colpa è quella di essersi ammalato e aver perso il lavoro, senza il quale il suo permesso di soggiorno non può essere rinnovato. All’interno della Missione, da 10 anni si rende utile come idraulico, ma a causa delle misure restrittive imposte dal Decreto Sicurezza voluto dal Governo gialloverde, Paul ha ricevuto l’ordine di espulsione, dopo 17 anni di permanenza in Italia. Una vera ingiustizia, combattuta da Fratel Biagio con lo sciopero della fame giunto al IV giorno. Sta male, chiedo una trasversale collaborazione, affinché nel rispetto delle regole si possa trovare una soluzione alternativa all’espulsione, la quale rappresenterebbe una sconfitta per un paese civile come il nostro. Stiamo parlando di un uomo generoso e onesto, non di un delinquente”. A riferirlo è il deputato di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana, on. Michele Mancuso, nettamente in contrasto con le politiche discriminatorie attuate dalla Lega e dal M5S.
“Putroppo – conclude il Parlamentare – questa ingiustizia è figlia di una caccia alle streghe indiscriminata, in nome di quel populismo che tanti danni sta arrecando al Paese. La stagione dell’odio contro chi è di altra nazionalità o di diverso colore della pelle deve finire. Non è possibile continuare a gettare benzina sul fuoco per pura propaganda, perché poi, come nel caso di Paul, a pagarne le conseguenze sono gli indifesi”.

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