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Caltanissetta: una sfilata ha chiuso con eleganza il corso “Ri-cucire per creare”

Marcella Sardo

Caltanissetta: una sfilata ha chiuso con eleganza il corso “Ri-cucire per creare”

Dom, 13/01/2019 - 11:57

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Si è concluso, con una sfilata dimostrativa, il primo corso “Ri-cucire per Creare” organizzato dall’Associazione Sant’Agata di Caltanissetta.

Il progetto, nato per incentivare l’integrazione femminile e supportare l’apprendimento di un mestiere, è stato curato e gestito ogni giovedì mattina per circa tre mesi da alcune delle volontarie che, con amore e dedizione, ogni giorno lavorano per supportare le famiglie più bisognose della nostra città.

Alla manifestazione, svolta nei locali del Punto di Informazione Turistica della Proloco di Caltanissetta in Corso Vittorio Emanuele, tra gli altri hanno partecipato Padre Sergio Kalizak, parroco della Parrocchia Sant’Agata, Agata Scancarello, referente dell’associazione Sant’Agata, Giovanni Ruvolo, Sindaco di Caltanissetta, Carlo Campione, Assessore alla Solidarietà e Intercultura di Caltanissetta, Lina Giardina e Lina Giuliana, tutor del laboratorio sartoriale.

La piccola sala dello storico palazzo era gremita di persone. Una partecipazione con la quale si voleva mostrare solidarietà e sostegno a un progetto che, oltre all’impegno materiale, cela un forte messaggio di solidarietà.

“Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questo laboratorio – ha esordito il parroco prima dell’inizio della sfilata -. Un gesto caritatevole e generoso soprattutto perché svolto gratuitamente nei confronti di chi desidera vivere e integrarsi nel nostro territorio”.

Il sindaco Giovanni Ruvolo e l’assessore Carlo Campione si sono dichiarati contenti e commossi per l’impegno che l’associazione investe per il prossimo. “La diversità è la nostra ricchezza – ha sottolineato il sindaco –. Tutti noi abbiamo il dovere di contrastare chi vuole ostacolare la diffusione di questa bellezza”. Il Comune di Caltanissetta, inoltre, ha contribuito al progetto fornendo dei fondi che sono stati utilizzati per acquistare i materiali necessari alla realizzazione del corso di cucito. Stoffe, pietre dure, nastri e rocchetti di filo ma anche gessetti, ditali, aghi, macchine da cucire e tagliacuci.

Al corso erano iscritte donne italiane e marocchine e, per aiutare tutte le allieve a comprendere e rispettare i fondamenti basilari della moda etnica, sono state invitate, con il ruolo di docenti, le sarte Daniela Nicolosi, Anna Nicolosi, Fatima Hallak e Elkhal Lovbna. Sotto la loro sapiente guida ciascuna allieva ha scelto e realizzato l’abito che desiderava seguendo i dettami della moda occidentale o araba.

“Noi siamo il simbolo che esiste ancora la Caltanissetta che ha cuore, che vuole  donare, che crede in un futuro migliore” ha commentato soddisfatta dei risultati raggiunti la responsabile dell’associazione Agata Scancarello. Quello realizzato, infatti, vuole essere il progetto pilota che potrebbe ispirare la creazione di una sartoria sociale che possa stimolare e sostenere il nostro territorio. I macchinari, infatti, sono ancora a disposizione dell’associazione e potrebbero servire per altre attività a scopo sociale o avviamento professionale.
Sulle note della sinfonia “La vita è bella” hanno sfilato, indossando gli abiti realizzati nelle ore di laboratorio, bambine, adolescenti e donne. Hanno partecipato al progetto: Antonella Andolina, Silvana Riggi, Annamaria Martorana, Serena Giuliana, Giusy Mirabella, Carmela Rita Rizza, Vincenza Napoletano, Mina Fethi, Aziz Senna, Fatiha Chougdali, Aicha El Minumi, Halima Tahiri, Donya Naoum, Nawal Tawairi, Fatiha Faraji, Nadia Faraji e Fatiha Naoum.

Concluso il progetto “Ri-cucire per creare” le volontarie torneranno a svolgere le loro costante attività di servizio indossando la loro “divisa”: una maglia blu con la scritta “Io dono”. Un messaggio che vuole essere per loro uno stile di vita ma, contemporaneamente, uno stimolo per chiunque lo legga. Ciascuno può sentirsi coinvolto da quell’invito scegliendo, autonomamente, di contribuire al benessere del prossimo e offrire un supporto materiale, professionale o, ugualmente fondamentale, una donazione di “tempo” da dedicare a chi è vicino a noi ma ha bisogno di un supporto o un sostegno.

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