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“E sedutosi … li ammaestrava” : Perchè mi cercavate! (di don Salvatore Callari)

Don Salvatore Callari

“E sedutosi … li ammaestrava” : Perchè mi cercavate! (di don Salvatore Callari)

Lun, 31/12/2018 - 07:30

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Stando, quasi fiscalmente, alla liturgia delle domeniche di avvento. non è stato Gesù ad ammaestrarci, ma oggi ci imbattiamo di  nuovo  con le prime parole di Gesù che ci “ ammaestra”. E’ ovvio  che secondo una logica cronologia,  cioè il logico  svilupparsi delle vicende, Gesù, è ancora nel presepio, bambino, ma che fa “ una scappata” e si trova a 12 anni nel tempio, ad ammaestrare i dottori ed anche noi. Però lo riprenderemo  subito come bambino come ce lo offre la liturgia. Oggi celebriamo la fesra della sacra famiglia, e ovviamente l’argomento della nostra riflessione è proprio la famiglia. Con un’aria… scanzonata, ci verrebbe di scrivere :  la famiglia ?  “ piange il telefono, o più  esattamente, piange la sacralità della famiglia, piange la fedeltà coniugale, piange il rispetto della dignità umana, piange … il  futuro  così fortemente legato alla famiglia .  Sempre con  spirito, tra il serio e il faceto, si potrebbe dire che la famiglia è un termine,  cioè un vocabolo, diventato come una sorta di ossimoro se non letterario, almeno esistenziale. Fatte le debito spiegazioni, “ è segno di inestinguibil odio em di indomato amor “ . E’ una parola che , nel significato, sembra un composto di intrinseche  contraddizioni.  Certo non si può negare  che c’è una concezione della famiglia, considerata di altissimo valore, umano, personale e sociale, di nobilissima  dignità, di grande rispetto, di fondamentale importanza , è il perno della società presente e ancor più di quella futura . Però sappiamo anche che è diventata, ignobilmente una realtà bistrattata , e nelle parole e nei fatti, realtà che si vuole annullare, con camuffamenti  semi farseschi,  che è vilipesa  e umiliata. Vogliamo sperare che non siamo i più a camminare su questo infausto sentiero e che ci sia  una robusta  ripresa di valorizzazione della famiglia, per riportarla allo splendore che le compete. Che si realizzi l’augurio di S. Giovanni Paolo II che invocava : “ Famiglia, diventa ciò che sei”  Diventa, sforzati di essere quello che devi essere, cioè nido dell’amore, campo della umana e cristiana formazione ed educazione, sostegno e tramite della vita, che nasce, che si sviluppa e che declina, nell’alveo della tua saggezza e tenerezza. Il Vangelo di oggi ci insegna quale è la direttiva essenziale di ogni famiglia: sviluppare una devota relazione con Dio e una fraterna comunione con tutti i membri della famiglia. E che scompaiano gli indecorosi  comportamenti e i degradanti crimini che offuscano la serena visone e valutazione di una nobile umanità.

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