Salute

“E sedutosi … li ammaestrava”: Sono venuto per servire e dare la vita in riscatto dell’uomo (di don Salvatore Callari)

Don Salvatore Callari

“E sedutosi … li ammaestrava”: Sono venuto per servire e dare la vita in riscatto dell’uomo (di don Salvatore Callari)

Lun, 22/10/2018 - 07:30

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L’ascolto della parola di Dio di questa domenica  ci illumina ancora una volta sulla identità e  sulla missione di Gesù.. La sua identità : egli si identifica con il servo di Jahvè , il personaggio misterioso del profeta che preannunciava il Messia futuro  e che  avrà la sorte del servo di Jahvé . La sua missione sarà quella di assumersi la responsabilità di tutta la iniquità degli uomini e con il sacrificio della sua vita  porterà la salvezza.  Per ben tre volte Gesù  parlò della sua prossima passione e morte, ma i suoi discepoli, un po’ non capivano e un po’ lo contestavano, volendolo distogliere dal suo proposito. Capivano che  seguendo questo programma  non potevano sperare di vedere organizzato un Regno politicamente  forte nel quale avrebbero potuto occupare  posti di prestigio e di comando.   Ma Gesù aveva tutt’altra intenzione. Giacomo e Giovanni allora spostano il discorso e si rifanno al Regno di Dio, nei cieli e chiedono di avere il privilegio di stargli accanto. Gesù, con molta calma, li invita  a considerare che questo privilegio potrà essere frutto  della loro  fedeltà alla missione che affiderà loro. Dopo aver partecipato e condiviso  le sofferenze come quelle che affronterà Gesù, ed essere stati disposti anche a sacrificare la vita per gli altri come farà lui.  Si indignano gli altri apostoli e Gesù, ancora una volta, ribadisce che è l’umiltà che fa diventare grandi, che bisogna farsi servi di tutti, mettersi all’ultimo posto, per avere il primo posto  nel Regno di Dio. Lì gli ultimi saranno i primi.   La vera grandezza è quella di essere discepoli imitatori del maestro . E  il vero discepolo è chi si fa servo del fratello, del povero, del più umile. Questo stile di vita, suggerito e indicato da Gesù deve riguardare tutti i cristiani, perché non siano desiderosi di occupare i primi posti, di fare carriera, di avere dominio sugli altri, di amare la esibizione. L’autorità sia considerata “ valido mezzo” di servizio per il bene comune. E’ una testimonianza incisiva quella dei Pontefici che hanno scelto come il più nobile dei titoli  “ servo dei servi di Dio “ . La classifica per la salvezza sarà stabilita nel Regno dei cieli, quando saranno rivalutati gli ultimi che diverranno i primi.