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“E sedutosi … li ammaestrava …”: Chi fa la volontà di Dio è mio fratello e sorella e madre (di Don Salvatore Callari)

Don Salvatore Callari

“E sedutosi … li ammaestrava …”: Chi fa la volontà di Dio è mio fratello e sorella e madre (di Don Salvatore Callari)

Lun, 11/06/2018 - 06:20

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La pagina del vangelo della liturgia di questa domenica è particolarmente complessa e difficile. Preferisco riflettere su un argomento solo, chiaramente espresso nella lettura ma di più facile comprensione e di immediata realizzabilità. In concreto ci interessa  e ci è di somma utilità per la vita cristiana. All’inizio leggiamo : “ Gesù venne con i  suoi discepoli  in una casa  e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla”  La pagina si chiude con una risposta ad una domanda non fatta e Gesù dice : “ Chi compie la volontà di Dio  costui  è mio fratello e sorella e madre.”  Forse trascinati dal ritmo narrativo, non facciamo caso a quanto va accadendo. Gesù svolge il suo ministero di annuncio e la folla si riunisce attorno a lui “ di nuovo” ed è  “ molta folla”.  Non è questa  una evidente prova di grande interesse della gente che è attratta  dal fascino di Gesù e della novità del suo messaggio? Questo deve essere  presente al nostro spirito perché tale testimonianza è per noi”evangelizzazione” è “ catechesi” .  Dovremmo diventare capaci  di trascurare , se pur nelle ragionevoli misure di equilibrio del nostro vivere, le cose più effimere, dispersive, per occuparci delle “cose di Dio”. Che parte riserviamo all’ascolto della Parola del Signore? alla preghiera ? alla partecipazione alle sacre funzioni? E’ un gran male illudersi che basta un distratto segno di croce o anche una  asfittica partecipazione alle liturgie. Poi Gesù quasi venendo incontro a questo nostro dire, afferma, “ chi compie la volontà di Dio è mio fratello , sorella e madre” Fare la volontà, cioè mettere in pratica quello che Egli ci richiede. Non c’è spazio  per illuse interpretazioni della dottrina del vangelo e della chiesa. Non si può avere la spudoratezza  di dichiarare che la  sostanza della vita cristiana consiste nelle vane formule di parole vuote, di gesti vanagloriosi, di convincimenti assurdi contrari al pensiero di Gesù. Chi ci autorizza  a formulare  un codice di vita, frutto di ignoranza e fantasia malata, che vorrebbe sostituire quello “ispirato”, annunciato convalidato dalle  Sacre Scritture e dall’autorità della Chiesa ?

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