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Caltanissetta, Catena Fiorello parla al pubblico di Sicilia Dunque Penso: concluso evento

Redazione

Caltanissetta, Catena Fiorello parla al pubblico di Sicilia Dunque Penso: concluso evento

Lun, 04/06/2018 - 09:22

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CALTANISSETTA – La pioggia del primo pomeriggio di sabato 2 giugno non ha scoraggiato gli organizzatori di Sicilia Dunque Penso e nemmeno la città, che come nelle giornate precedenti, ha risposto al richiamo della cultura, dell’arte e della letteratura. Le nuvole si sono fatte da parte per lasciare spazio ad un cielo limpido e azzurro, il vento si è fermato e un arcobaleno di sogni, libri e poesie ha invaso il centro storico per l’ultima giornata della manifestazione, giunta alla sua V edizione. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Sicilia Dunque Penso in collaborazione con il Comune di Caltanissetta, la Pro Loco nissena e anche l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, Ambito Territoriale per la Provincia di Caltanissetta e Enna per quanto riguarda la sezione “Spazio Scuole”. Lo spirito di Sicilia Dunque Penso è stato colto, l’obiettivo infatti è quello di coinvolgere tutta la cittadinanza, scegliendo spesso spazi aperti per far sì che anche i passanti si incuriosiscano e si uniscano al pubblico. Il festival pone al centro la cultura e vuole creare stimoli per la città, esempi di positività e anche segni di un possibile cambiamento.

La terza giornata della V edizione di Sicilia Dunque Penso comincia nei locali dell’InfoPoint della Pro Loco con la scrittrice Rosalba Perrotta insieme alla docente Marcella Romano. La scrittrice, che ha insegnato sociologia all’Università di Catania, presenta il suo romanzo dal titolo “L’uroboro di corallo”, uno degli oggetti della protagonista Anastasia. Un romanzo che, attraverso un linguaggio fluido, si lega al mondo del dialetto, un tuffo nei ricordi, custodisce la memoria e cerca di trasmetterla ai giovani, al suo interno c’è anche un sogno infantile, un sogno d’amore. La scrittrice inserisce diversi personaggi nel suo libro e cerca di andare oltre gli stereotipi, “ho messo le persone come io le vedo – esclama Rosalba Perrotta, che aggiunge – è giusto dare una visione concreta, non la sicilianità stereotipata”.

Ci si sposta nuovamente in Corso Umberto all’aperto per il secondo appuntamento di sabato 2 giugno, quello con l’attrice Miriam Candurro e lo scrittore Massimo Cacciapuoti, presentati, sul palco allestito nell’area pedonale del centro storico nisseno, dalla giornalista Ivana Baiunco. E’ stata raccontata la storia di un’amicizia tra due giovani Paolo e Cristina, i protagonisti del romanzo dal titolo “Vorrei che fosse già domani”. “Questo è un libro che secondo me racconta una storia universale – confessa Miriam Candurro – quindi alla fine del libro tu ti senti chiamato in causa in qualche modo, perché l’hai vissuto qualcosa del genere”. Ci si immerge nel mondo dell’adolescenza, con le insicurezze, incomprensioni e bisogni di un giovane che anche il lettore adulto può ricordare. “C’è stata questa voglia, questa intenzione da parte nostra di escludere il mondo social in questo romanzo”, specifica Massimo Cacciapuoti parlando di un libro che pone l’accento sui rapporti umani, un altro elemento è la forza delle parole, “abbiamo cercato di lavorare sulle parole – aggiunge – di dare un senso ad ogni parola, anche nella struttura proprio del libro”. Parla di Sicilia e di famiglia la scrittrice Catena Fiorello, nonché autrice e conduttrice televisiva. Presenta il suo romanzo “Picciridda”, la storia di una bambina Lucia, rimasta con i nonni dopo che i genitori sono andati via dall’isola per questioni di lavoro. Una storia ambientata nella sua terra, la Sicilia negli anni Sessanta e che spiega tutte le difficoltà affrontate da una famiglia che si ritrova in questa situazione. “Quando c’è un distacco, una partenza non è un abbandono, è proprio una partenza – spiega la scrittrice – ed è anche obbligata questa partenza, da questo distacco derivano dei sentimenti, che sono quelli della sofferenza, del dolore, della frustrazione, della paura, dell’angoscia, sono tutti temi che in qualche maniera sono stata obbligata a trattare”. Un intervento in cui è riuscita ad appassionare il numeroso pubblico presente, leggendo qualche pagina del libro, scendendo giù dal palco e coinvolgendo anche il Primo Cittadino nisseno Giovanni Ruvolo per parlare della città e della manifestazione. La serata si conclude alla Strata ‘a Foglia con un reading di poesie sulla Sicilia, introdotto dalla regista radiofonica Cettina Flaccavento. Un’introduzione sulla poesia, su una passione coltivata da Roberto Deidier sin da giovanissimo per lasciare poi spazio ai versi tratti dal suo libro “Solstizio”. “La creatività ha dei suoi percorsi che spesso sono indescrivibili, sono ineffabili – sottolinea il poeta e saggista italiano, che aggiunge – non sappiamo dove approderemo, non sappiamo quale sarà il risultato finale, ma credo sia proprio questo il senso del nostro lavoro”. Si chiude così la V edizione di “Sicilia Dunque Penso” e sui “Sogni”, il tema scelto quest’anno. Una manifestazione che ha coinvolto gli studenti delle scuole nissene e tantissimi ospiti, dagli imprenditori con i loro racconti di esperienze concrete, agli scrittori, giornalisti e poeti che hanno portato le loro conoscenze e opere letterarie, passando per l’arte con la fotografia e pittografia attraverso la mostra curata dell’Associazione Culturale Fotonauti o ancora attraverso esempi di bellezza come nel caso di Fiumara D’Arte o di riqualificazione urbana. Grande la soddisfazione degli organizzatori che hanno visto crescere i consensi da parte del pubblico. “Questo festival deve essere di tutti, di tutta la città – afferma la Presidente dell’Associazione Sicilia Dunque Penso, Marcella Natale – il bilancio è positivo. Ringraziamo il Sindaco Giovanni Ruvolo per aver creduto fin dal primo anno in questa manifestazione ed averci sostenuto sia con un contributo, sia mettendo a disposizione i bei luoghi della nostra città. Caltanissetta è stata molto apprezzata dagli ospiti che sono venuti e che sono rimasti incantati dalle bellezze del centro storico. La buona riuscita del festival è anche merito del grande lavoro di squadra di tutti i componenti dell’Associazione, che ringrazio per aver messo a disposizione di questo “Sogno” tutto il loro impegno e passione”.

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