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Dda Caltanissetta, mafia: blitz contro clan di Enna e Catania su pizzo fibra ottica

Redazione

Dda Caltanissetta, mafia: blitz contro clan di Enna e Catania su pizzo fibra ottica

Ven, 09/03/2018 - 09:47

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E’ scattata nella notte l’operazione “Capolinea” che ha portato a diverse misure cautelari nei confronti di esponenti dei clan mafiosi di Enna e delle famiglie “Santapaola-Ercolano” e “Cappello-Bonaccorsi” di Catania, che imponevano la tangente sui lavori di posa della fibra ottica. Vittima delle estorsioni, un imprenditore ennese che effettuava lavori di posa della fibra ottica nelle province di Catania e Siracusa ed in alcuni quartieri di Catania. L’operazione, coordinata dalla Dda di Caltanissetta, e’ scattata dalle indagini condotte dalla Squadra mobile di Enna e ha fatto luce sui collegamenti tra il gruppo di “Cosa Nostra” di Enna e le organizzazioni mafiose riconducibili ai clan “Cappello-Bonaccorsi” e “Santapaola-Ercolano” attive nel catanese e nei paesi etnei. L’inchiesta ha permesso di svelare i contorni di un’attivita’ estorsiva sui lavori di posa della fibra ottica. Erano i referenti territoriali locali dei gruppi mafiosi, in accordo con un referente di Cosa nostra di Enna, a costringere l’imprenditore titolare della ditta aggiudicataria dei lavoro a “pagare” il pizzo e non sporgere alcuna denuncia. L’estorsione e’ stata bloccata soltanto grazie all’arresto degli indagati.

Le misure sono scattate perche’ l’imprenditore tardava a corrispondere la tangente e gli indagati avrebbero progettato imminenti azioni violente nei suoi confronti.

Sono sei gli indagati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Capolinea “, sulle tangenti imposte dalla mafia di Enna e Catania sulla posa della fibra ottica. Si tratta di Calogero Giuseppe Baslamo, detto “Pippo Balsamo”, 57 anni di Catania esponente del clan “Cappello”; Salvatore La Delia, 67 anni di Enna indicato come esponete di Cosa nostra di Enna; Eduardo Mazza, 46 anni di Enna; Antonio Salvatore Medda, 52 anni di Enna ma residente a Catania e Angelo Tomaselli, 52 anni di Catania indicati come legati al clan Santapaola – Ercolano; Antonio Privitelli, 34 anni di Caltagirone (CT), residente a Nicolosi, esponente del clan di Enna. Agli indagati e’ contestata l’associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni. Gli indagati avrebbero costretto un imprenditore dell’ennese, che effettuava lavori i lavori di scavo e messa in opera della fibra ottica in sub appalto nei comuni di Noto, Augusta e Palazzolo Acreide, a pagare una tangente di 8 mila euro. Si tratta di episodi risalenti al 2016, mentre lo stesso imprenditore sarebbe stato costretto a pagare la tangente anche per i lavori Catania e Santa Maria di Licodia. In questo caso il pizzo versato sarebbe stato di 600 euro versati lo scorso dicembre. Il blitz e’ scattato perche’ dalle intercettazioni e’ emerso che gli indagati stavano progettando azioni violente contro la vittima che era in forte ritardo con il versamento di quanto pattuito. A fare da tramite con gli esponenti delle cosche etnee sarebbe stato La Delia che collaborava nell’attivita’ di lavoro dell’imprenditore vittima di estorsione.

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