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Guerra delle candidature, riunita direzione PD Sicilia su liste. Piro critico su circoli Caltanissetta: “decide Roma”

Redazione

Guerra delle candidature, riunita direzione PD Sicilia su liste. Piro critico su circoli Caltanissetta: “decide Roma”

Ven, 19/01/2018 - 18:10

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PALERMO – Il Pd riunisce la sua direzione in Sicilia. Al centro la situazione politica e soprattutto le liste per le imminenti elezioni politiche. “Figure molto forti, soprattutto nei collegi piu’ grandi, che abbiano un effetto di trascinamento sulle altre liste. E’ molto probabile – afferma Franco Piro, componente della direzione regionale, oggi all’Hotel delle Palme per ascoltare la relazione del segretario Fausto Raciti che riunisce il partito per la prima volta dopo le regionali del 5 novembre – che vi siano nomi anche di non siciliani nelle liste ed e’ molto probabile che queste ultime debbano accontentare anche gli altri tre movimenti che correranno con noi alle politiche”.

Il criterio della rappresentanza territoriale “resta un’opinione”, aggiunge Piro, contestando la posizione di diversi circoli, in particolare quelli della provincia di Caltanissetta, che avevano chiesto di rispettare le istanze dei territori nella composizione delle liste. “Non siamo solo noi del Pd, ma abbiamo – ragiona il dirigente politico con alle spalle una legislatura a Roma e quattro all’Ars – un gruppo di partiti, tre liste (Europa piu’, Civica popolare, Insieme, ndr) con cui dobbiamo fare i conti e contemperare le esigenze di rappresentativita’ che ci sono nei collegi uninominali. Le decisioni non possono essere prese in Sicilia”. Questo “e’ il meccanismo e la condizione politica in qualche modo impone che sia Roma a mettere nomi nei collegi fortemente riconoscibili dall’elettorato, che hanno una funzione di trascinamento. In Sicilia, ci sono realta’ come Sicilia Futura e il Movimento 139 di Orlando, alleati del Pd che vogliono la loro rappresentanza. Se non si centralizza questa questione, chi decide? Stanno facendo tutti cosi’, anche il M5s che ha voluto fare questa sorta di ‘pupiata’ (scenaggiata, ndr) con le parlamentarie, che decidono in parte e solo sul proporzionale. Sull’uninominale decidera’ tutto Di Maio”.