Salute

Allevatori di Mussomeli e di Cammarata in assessorato per tematiche del settore

Carmelo Barba

Allevatori di Mussomeli e di Cammarata in assessorato per tematiche del settore

Lun, 04/09/2017 - 00:05

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MUSSOMELI – Due gruppi di allevatori di Mussomeli e Cammarata, fra cui Mario Dilena, dott. Tosto e il dott. Madonia, sono stati invitati dagli ex dipendenti ARAS della provincia nissena e Agrigento, lo scorso fine agosto, a partecipare alla manifestazione a Palermo presso l’Assessorato Agricoltura per discutere sull’avvio dei controlli funzionali per il miglioramento genetico delle specie animali in produzione zootecnici. Ci sono stati due incontri separati con i vertici dell’assessorato: quello dei soli allevatori e quella della delegazione degli ex dipendenti. Gli allevatori sono stati ricevuti dal nuovo presidente dell’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia, dott. Vito Sinatra e dal dott. Vincenzo Greco, dirigente dell’Associazione Italiani Allevatori. Dalla riunione sono emersi i numeri relativi alla scarsa adesione degli allevatori all’associazione Aia per i controlli funzionali: solo 300 su 4.300. Cracolici ha affermato di avere concordato, formalmente, con Aia, nella persona del suo presidente Maddè, l’immediato avvio dell’attività già dai primi di maggio a garanzia del servizio nei confronti degli allevatori, chiedendo, nello stesso tempo, garanzie occupazionali per il personale dell’ex ARAS. A fronte di ciò, sono state impegnate le somme da trasferire ad Aia per il servizio reso. Questo è, nella sostanza, il contenuto dell’impegno formale tra Regione ed AIA. Aia ha anche precisato che il personale reclutato tra gli ex ARAS, seppure con contratto a tempo determinato, sarebbe stato proporzionale al numero delle adesioni degli allevatori per strette ragioni contabili tra servizio reso e pagamento dello stesso. “Occorre precisare – ha sostenuto Cracolici – che ad oggi nessuna somma è stata versata ad Aia e nessuna somma sarà anticipata, se non quella che corrisponderà al servizio realmente reso”. Ne deriva che maggiore è il numero degli allevatori che aderiranno e maggiore sarà la necessità di utilizzare personale per i controlli. Ecco, dunque, il senso di allargare la platea degli allevatori: da una parte si rende un servizio dall’altra maggiore partecipazione dei lavoratori. Quello che hanno fatto emergere gli allevatori è che vi è una scarsa presenza del personale AIA, utilizzato per la raccolta dei dati; la gran parte delle province sono scoperte dal servizio, compromettendo e danneggiando il loro futuro e la stessa esistenza degli animali all’interno del libro genealogico e, pertanto, non potranno richiedere gli aiuti comunitari previsto dai regolamenti AGEA del Pilastro 1. “Oltre ad avere già utilizzato il sito istituzionale per informare gli allevatori che intendano aderire al fine di ricevere il servizio – afferma Sinatra – mi sono impegnato a chiedere a tutti gli ispettorati provinciali attraverso tutte le sedi periferiche a divulgare l’informazione per meglio raggiungere gli interessati”.

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