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“Bando Ponte” per i rifiuti a Caltanissetta: come il viadotto Imera?

Redazione

“Bando Ponte” per i rifiuti a Caltanissetta: come il viadotto Imera?

Mar, 20/09/2016 - 14:53

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CALTANISSETTA – La storia dei rifiuti in Sicilia, somiglia tanto a quella delle infrastrutture, e alla stessa si può associare lo stesso termine: pericolanti.
Il neo assessore e vice sindaco Margherita, con l’elogio del Partito Democratico, ha annunciato in città il varo del prossimo “bando ponte” per la raccolta e spazzamento dei rifiuti, robusto e orgoglioso viadotto nel tempo tra la vecchia e nuova era dei rifiuti.
Detto “varo” si celebra però, non nel clima di festa e cambiamento annunciato, ma nella confusione che regna sovrana nella normativa regionale, alla quale fanno il paio le amministrazioni locali. In questo impervio labirinto siamo voluti addentrarci, nel tentativo di capirne di più.
La delibera della giunta Ruvolo n° 126 del 13.9.2016 “battezza” il bando ponte, autorizzando gli uffici ad affidare un servizio temporaneo di raccolta e spazzamento per un anno e (probabilmente) per ulteriori sei mesi, per un complessivo importo di € 11.707938 I.V.A. compresa.
Ciò viene giustificato dalla necessità di provvedere urgentemente. L’ultima proroga dell’attuale servizio di raccolta dei rifiuti scade, infatti, a fine settembre, e la gara di appalto del servizio definitivo (procedimento già avviato dall’amministrazione precedente con delibera 49/aprile 2014) non potrà eseguirsi in tempo utile per non meglio precisate lungaggini burocratiche.
Risulta, in primo luogo, difficile comprendere, come un servizio “definitivo” progettato ed approvato nell’aprile 2014, arrivi al settembre 2016 senza essere stato appaltato. Altrettanto difficile è capire come si pensi di appaltare un servizio “provvisorio” di quasi dodici milioni di euro, in meno di dieci giorni. Speriamo, in questo senso, che non sia necessario fare un “bando ponte” del “bando ponte”, richiamando alla mente una famosa canzoncina dell’infanzia.
Dalle carte pubblicate sul sito del Comune e della Regione Siciliana, emergono, invece altri “maturi” interrogativi.
La delibera di giunta del 13.9.2016 non indica, infatti le modalità esecutive dell’Ordinanza del Presidente della Regione n° 5 rif. del 7 giugno 2016, che disciplina il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione (ormai divenute ordinarie) nelle more al rientro ordinario per il trattamento del problema dei rifiuti (che visti i presupposti vediamo ancora con il binocolo).
Infatti l’art. 3, dell’ordinanza , ed in particolare i commi 6 e 7 prescrivono che le SRR, ovvero i comuni in forma singola associata, fatte salve le procedure di affidamento gìà avviate alla data dell’ordinanza, (quindi alla data del 7 giugno 2016), provvedono ad indire entro il 7 luglio 2016 le procedure di gara mediante lo strumento degli accordi quadro d’ambito per l’affidamento dei servizi di gestione dei rifiuti mediante l’obbligo dei Comuni afferenti l’ambito territoriale ottimale di riferimento di aderire con contratti di servizio standard agli accordi aggiudicati dalle Srr. In caso di inerzia è prevista l’attivazione dell’intervento sostitutivo (commissariamento) da parte del Dipartimento Acque e Rifiuti, con oneri a carico delle SRR inadempienti.
Leggendo la delibera del “bando ponte” emanata dalla Giunta Ruvolo sembra che il disciplinare di gara del “servizio definitivo” sia stato trasmesso all’Ufficio Regionale Gare (UREGA), dopo una serie di sinuosi passaggi amministrativi, solo il 23.6.2016, ed approvato dal Dirigente Comunale Competente, con determinazione 643, solo il successivo 6 luglio 2016.
Se la matematica non è un’opinione, la procedura di gara sarebbe, quindi, stata avviata ben oltre i termini prescritti dall’ordinanza presidenziale, ed il bando addirittura approvato oltre i termini fissati, decorsi i quali sarebbe occorso il Commissariamento da parte della Regione.
Risultato: A meno di ulteriori alchimie, il Comune non avrebbe potuto, già alla data del 7 giugno 2016, bandire in proprio una gara per il servizio dei rifiuti, ma solo tramite la Società di Regolamentazione dei Rifiuti istituita per la Provincia Nord di Caltanissetta, di cui fa parte, la cui attività, allo stato, non consentirebbe comunque di provvedere a riguardo.
L’ormai famoso “bando ponte”, quindi, oltre a trovare le sue premesse in un “bando definitivo” la cui legale fattibilità, allo stato dell’arte, sarebbe tutta da dimostrare, attraversa, inoltre, la vallata di terreni franosi della legislazione siciliana. La Regione ha infatti avviato la soppressione delle attuali Srr, perché bacchettata a causa della eccessiva frammentazione della gestioni, sia nella legge delega del governo nazionale 124/2015, art. 19, sia dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, che si è pronunciata disappuntando il sistema rifiuti Sicilia per i meccanismi discorsivi della concorrenza, che gravano con costi sui cittadini, e sulla scarsa trasparenza.
Il “bando ponte” provvisorio, già poco stabile in partenza, perché, come sembra, emanato a “tempi scaduti”, rischia, nella migliore delle ipotesi in cui non ceda, come i viadotti della nostra sventurata viabilità, di “traghettarci”, con una procedura di affidamento “provvisoria”, nella più definitiva della gestioni.
Ci chiediamo, pertanto se i nostri amministratori abbiano o meno chiesto, come già fatto in passato, i pareri all’Autorità Nazionale Anticorruzione prima di avventurarsi nell’impresa in questi giorni raccontata ai cittadini, e speriamo, in attesa delle opportune rassicurazioni che dovrà garantirci il Consiglio Comunale durante l’esame dell’atto, che il coraggio dimostrato al neo assessore Margherita non si riveli, in effetti, temerarietà, di fronte a scelte così importanti, che determineranno, per lungo tempo, il destino della nostra città.
Redazione

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