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Novità in tema di Partita Iva

Redazione

Novità in tema di Partita Iva

Lun, 08/08/2016 - 16:18

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Nonostante i numeri positivi in termini di occupazione pervenuti lo scorso 29 luglio molte persone scelgono di abbracciare il lavoro autonomo o di creare una propria ditta individuale, per potersi mettere in gioco ed essere gratificati dalla buona riuscita di un’attività creata da zero. In questi casi la Partita Iva è uno strumento spesso indispensabile per i lavoratori, anche se non di rado capita di affrontarne l’apertura con ansia e paura di sbagliare, poiché si deve andare incontro agli obblighi previsti dallo stato in termini di messa in regola della propria attività. Vediamo dunque tutto ciò che c’è da sapere su come aprire una partita Iva e le novità riguardanti il nuovo regime dei minimi.

Cosa c’è da sapere sulla Partita Iva

L’apertura di una Partita Iva è un passo obbligatorio per tutti i lavoratori autonomi che abbiano superato il limite annuo di 5.000 euro di introiti, ed è inoltre fondamentale anche per gli imprenditori che decidono di avviare un’attività in proprio. Si tratta di un’operazione che richiede una conoscenza dei regimi fiscali ed un’attenzione particolare alle regole stabilite dallo stato, ed è dunque consigliabile affidare questo incarico ad un commercialista certificato ed esperto. Le modalità sono comunque le stesse, sia per i lavoratori autonomi che per le imprese: bisogna rivolgersi all’Agenzia delle Entrate, richiedere il modulo per l’apertura della Partita Iva ed attendere l’assegnazione del tanto agognato numero di 11 cifre. Infine, va sottolineato che per le ditte individuali è anche necessaria l’iscrizione presso il Registro delle Imprese.

Le novità introdotte nel 2016 sulla Partita Iva

La Legge di Stabilità 2016 ha visto l’introduzione di novità particolarmente significative nell’ambito dell’apertura della Partita Iva, soprattutto per quanto riguarda i regimi dei minimi: dal 1 gennaio, infatti, non è più possibile aderire ai vecchi regimi agevolati, ma fare richiesta per un singolo regime sostitutivo, detto ‘regime forfettario’. Parliamo dunque di una condizione che dovrà essere valutata attentamente da chi deciderà di aprire la propria Partita Iva nel 2016. Nello specifico, potranno richiederne l’accesso tutti coloro che si ritroveranno all’interno dei limiti di fatturato/ricavi percepiti nel 2015 e stabiliti dalla tabella ATECO a seconda dei rispettivi settori di attività. Anche in questo caso, si rende necessaria la consulenza di uno specialista.

Vantaggi e svantaggi del regime forfettario

Tale regime è stato pensato per favorire i lavoratori autonomi appena affacciatisi sul mercato, e le giovani start-up che necessitano di un obbligatorio periodo di rodaggio. Il vantaggio è dunque rappresentato dalla tassazione agevolata al 5% per i primi 5 anni: un fattore che permette di affrontare un regime fiscale più agile e dunque meno impegnativo. Gli svantaggi di questo regime, invece, emergono soprattutto a livello di costi deducibili dalle tasse, non presenti nel regime forfettario.

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