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Paralisi al Comune, Caltanissetta Protagonista: “Sindaco vile, troppe malefatte in due anni”

Redazione

Paralisi al Comune, Caltanissetta Protagonista: “Sindaco vile, troppe malefatte in due anni”

Mer, 18/05/2016 - 11:29

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“Ruvolo non scherza più, ora chi sbaglia paga. Il terrore serpeggia fra i corridoi del Comune di Caltanissetta, l’effetto panico che fa seguito al provvedimento di sospensione di una dipendente rea di aver fatto perdere un finanziamento, si percepisce da lontano.

La giunta del sindaco Ruvolo

La giunta del sindaco Ruvolo

Impiegati atterriti, dirigenti (quelli rimasti) allucinati, utenti spaventati. Le minacce e i provvedimenti di Ruvolo ormai sono quelli di un tribunale militare”. Duro affondo del movimento Caltanissetta Protagonista all’amministrazione del sindaco Ruvolo, dopo la notizia diffusa dall’assessore Boris Pastorello di aver sospeso una funzionaria del Comune di Caltanissetta colpevole di aver perso un finanziamento di oltre 100mila euro.

Ma il movimento del quale è leader Michele Giarratana e che sfidò Ruvolo al ballottaggio non risparmia critiche a tutto campo contro il governo di centrosinistra. “Daremo un consiglio anche ai lacchè del Polo Civico che non hanno perso tempo a elogiare il pugno duro dell’Amministrazione: il capo è suscettibile, potrebbero dargli fastidio pure gli applausi; fermatevi ad osservare. Ormai siamo a scene di ordinaria follia. Mentre adesso anche le inchieste travolgono tutto e tutti mentre sentenze mettono in crisi, le casse e la credibilità di un Comune che va verso il precipizio, mentre gli immigrati ormai assediano e presidiano ogni parte della città, mentre lo spaccio di droga e i furti aumentano a dismisura, mentre da oltre due mesi un solo atto di contabilità o amministrativo non viene firmato, mentre tutto e tutti all’interno e all’esterno del Comune narrano di vicende tragicomiche, liti,ripicche e letterali ammutinamenti, qualcuno, fra i miraggi di campus che si trasformano in distretti, trova il tempo di inventarsi un provvedimento punitivo “esemplare”, un’”inversione di tendenza” mai registrata fino ad ora”, è l’attacco di Caltanissetta Protagonista all’amministrazione Ruvolo.

“Noi abbiamo l’impressione che sia stato invece un provvedimento disperato, un colpo di coda patetico e vile che invece mette a nudo una sacrosanta verità: l’Amministrazione ha ammesso irrimediabilmente le sue colpe – dice il movimento facendo riferimento alla sospensione della funzionaria di Palazzo del Carmine -. Una colpa “in eligendo” perché chi se non loro hanno affidato quel compito o quella mansione alla persona punita e una sacrosanta colpa “in vigilando”, perché se è vero come è vero che l’Amministrazione ha un Sindaco e una serie di Assessori, non si capisce quale ruolo questi abbiano se non quello di dare le linee guida e vigilare che queste vengano eseguite. Non si deve mai in nessun modo arrivare a alla perdita di risorse economiche perché se hanno responsabilità gli impiegati molti di più ne hanno gli Amministratori che, sia chiaro, noi denunzieremo presso la Corte dei Conti”.

Il sindaco Ruvolo finisce così nel mirino del movimento Caltanissetta Protagonista, accusato di giocare a scaricabarile. “La finisca una volta per tutte il Sindaco di dire “e che colpa ne ho io, è colpa dei dirigenti”, così come fa ad ogni occasione, in modo vile non prendendosi mai le sue responsabilità, per giustificare le continue malefatte di quest’amministrazione”.

“Ammesso e assolutamente non concesso (per i motivi sopra esposti) che lui sconosca lo svolgimento delle fasi burocratiche, ci dica, pubblicamente, senza reticenze e scarica barile puerili e stucchevoli, perché dopo due anni non sia stato capace di procedere all’approvazione della nuova pianta organica, il primo vero, serio passo verso la riorganizzazione del Comune che, come abbiamo spiegato mille volte, è un’azienda e come tale va gestita – concludono gli attivisti del movimento nisseno – non una finta rappresentazione di improvvisati discepoli della democrazia partecipata che a tutto fino ad ora hanno pensato tranne che al bene della città. Non in malafede ma per manifesta e imbarazzante incapacità”.

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