Salute

ANFFAS: pensiero ad Aldo Naro e alla sua famiglia

Redazione

ANFFAS: pensiero ad Aldo Naro e alla sua famiglia

Mar, 17/02/2015 - 10:29

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CALTANISSETTA – Se sapessero l’infinito e inconsolabile dolore che hanno provocato a questa famiglia, se comprendessero il valore della vita, della loro stessa vita; se si rendessero conto di avere tolto la voglia di vivere a un ragazzo che si accingeva a migliorare anche la loro, qualità di vita; se comprendessero che quell’azione criminale dettata dall’odio o da cos’altro, l’hanno commessa anche ai loro danni; se capissero che il male non serve proprio a nulla, forse Iddio potrebbe perdonarli. Uno splendido ragazzo che si affacciava sul davanzale di una società malata che non si vuole curare ma della quale lui aveva deciso comunque di prendersi carico, con le sue competenze, con  il suo entusiasmo, con la sua umanità. Da ieri penso ai ragazzi della nostra Associazione, molti coetanei di Aldo, e mi chiedo perchè a i nostri figli deve capitare tutto questo! Aldo sarebbe stato certamente un punto di riferimento anche per loro e per le tante persone che non hanno neanche la forza per gridare il proprio bisogno. La nostra è una associazione di famiglie e alla famiglia di Aldo ci uniamo in questo momento di disperazione e di disumano dolore. Noi col dolore conviviamo e questa assurda vicenda ci ha insegnato ancora una volta quanto inadeguata sia la nostra società. Di persone buone e care come Aldo ve ne sono tantissime. Di cattive molto di meno, tuttavia sono queste ultime a provocare  sempre e comunque il male. Ci circonda un alone di disumanità che in queste circostanze diventa indifferenza. Essa è il male che uccide senza pietà questa società fragile. Noi non siamo indifferenti al dolore di questi familiari, non siamo indifferenti alla perdita di un ragazzo che già scegliendo di fare il medico ci avrebbe dato una mano, non siamo indifferenti rispetto a tutto ciò che ci circonda però è bene che cominciamo sin da oggi a parlare chiaro con i ragazzi, nelle scuole, nelle famiglie, nei bar, nei pub, negli stadi, nei posti di lavoro, negli Oratori, nelle Chiese e dovunque essi si trovino.Parlare chiaro sgnifica anche essere testimoni credibili, seri, umani, solidali, onesti. Nessuno può negare la vita a nessun’altro. Aldo aveva il diritto di giocarsi le sue carte in ttt’altro modo. Cari ragazzi, tra qualche giorno quella famiglia rimarrà compressa e forse oppressa da una domanda che molte delle nostre famiglie si sono già posta “perchè proprio a lui? perchè proprio a noi?”. Mentre i familiari si pongono questa domanda noi saremo già lontani. Qualcosa dobbiamo tuttavia imparare da questa brutale lezione che ci impartisce la vita, abbiamo il dovere di educare, ciascuno dal proprio posto, la moltitudine di ragazzi che sembrano avere smarrito ogni riferimento. E dobbiamo farlo con continuità, senza che ci venga richiesto, costi quel che costi. Non dobbiamo chiuderci dentro il nostro dolore anche se ci sembra il più grande. Non dobbiamo farci sopraffare dall’egoismo e dall’indifferenza. Bene ha fatto chi ha organizzato la fiaccolata. Bene faremo tutti quanti noi che, non dimentichi di tutto ciò, ci facciamo sin d’ora carico di educare e di educarci a nuovi e più giusti modelli di vita. Con stima e dolore ai familiari di Aldo, giovane medico prematuramente scomparso.
Le famiglie di ANFFAS

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