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Riparte il restauro della “Cena”. Decisiva la sponsorizzazione di PFE

Redazione

Riparte il restauro della “Cena”. Decisiva la sponsorizzazione di PFE

Sab, 01/03/2014 - 10:48

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imageCALTANISSETTA – Finalmente i lavori di restauro sul gruppo statuario dell’Ultima Cena, riprenderanno nella giornata di oggi presso la cappella della SS. Bambina insita nei locali della biblioteca comunale “Luciano Scarabelli”, dove nei giorni scorsi le sculture del Biangardi sono state trasferite.

A finanziare per intero l’operazione di maquillage si è prontata la ditta PFE della famiglia del Dott. Salvatore Navarra, da sempre sensibile alle attività socio culturali e religiose della comunità cittadina, che oggi ha voluto fortemente promuovere la conservazione di uno dei beni storici più conosciuti di Caltanissetta.

L’iniziativa ha un alto valore non solo materiale ma anche simbolico, difatti, è la prima volta nella storia dei gruppi statuari del giovedì santo che un privato sponsorizzi un intervento di restauro sulle “vare”. Un progetto, pertanto, che rende protagonista una realtà come quella della PFE – leader nelsettore del Facility Managemen – attraverso un nuovo modo di investire in cultura e tutela del patrimonio artistico cittadino.

Il restauro sarà, inoltre, visibile alla popolazione e ai bambini delle scuole elementari del capoluogo (in orari prestabiliti con inizio da sabato 8 marzo) offrendo in tal modo la possibilità di seguire passo, passo le delicate fasi del lavoro.

Conoscere per tutelare e valorizzare, è questo l’obiettivo strategico del programma di restauro, inteso, non solo come operazione volta alla stabilizzazione dei fenomeni di alterazione delle strutture del manufatto, ma come punto di forza per la rivalutazione di una tradizione.

Un’occasione per riscoprire le nostre radici comuni in un momento culturale di aggregazione che caratterizzerà il mese di marzo, con l’intensità delle sue tematiche e con la vitalità dei suoi appuntamenti. Sarà l’interprete di una nuova visione di recupero del patrimonio etno-antropologico,e un nuovo metodo di “leggere” e “vivere” l’arte.

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