Salute

Protesta degli avvocati a Roma, presente delegazione nissena

Redazione

Protesta degli avvocati a Roma, presente delegazione nissena

Ven, 21/02/2014 - 11:50

Condividi su:

avvocatiROMA – Diecimila avvocati hanno pacificamente invaso la capitale – la rappresentanza più massiccia era quella della Campania accompagnata anche da abitanti della Terra dei Fuochi – rispondendo all’agitazione indetta dall’Organismo unitario dell’avvocatura guidato da Nicola Marino al termine di tre giorni di sciopero dalle udienze. Alla manifestazione, che si è svolta giovedì 20 febbraio, ha partecipato anche il foro nisseno con una delegazione guidata dal presidente dell’Ordine degli avvocati Giuseppe Iacona e formata da alcuni appartenenti all’Associazione dei Giovani Avvocati  (AIGA) dell’Organismo unitario dell’Avvocatura

«Aumento contributi e taglio tribunali sono rimedi incostituzionali», hanno scandito i professionisti della difesa lungo il corteo che si è snodato lungo un paio di chilometri, da Piazza della Repubblica a Piazza Santi Apostoli dove si è svolto il comizio finale introdotto dall’inno di Mameli e concluso con fumogeni tricolore. Non hanno ancora digerito il taglio dei tribunali che ha chiuso circa mille uffici giudiziari – 30 tribunali, 225 sezioni distaccate e 600 uffici del giudice di pace – che già, gli avvocati, devono fare i conti con l’aumento del contributo unificato che ha fatto lievitare i costi di iscrizione delle cause a ruolo, e diventa sempre più difficile farsi dare l’anticipo dai clienti costretti a pagare anche le motivazioni delle sentenze.
Ormai le parcelle si pagano a rate molto diluite, lamentano in tanti. Sembra che il 48% dei legali dichiari meno di 15mila euro l’anno. L’esercito dei 250 mila professionisti – una cifra che non ha pari nel resto d’Europa dove ci sono 127 avvocati ogni centomila abitanti, in Italia se ne contano 406 (in Campania 652, nel Lazio 524) – sente il morso della crisi, soprattutto nelle regioni meridionali.
“Il nostro – ha spiegato Marino – è un grido di dolore per come è ridotta la giustizia. Siamo a un punto in cui è difficile, sia per noi come avvocati che per i cittadini, difendere i diritti per i costi eccessivi. La soppressione dei tribunali ha tolto  inoltre la prossimità con la conseguenza di rendere più elevato il costo dell’accesso alla giustizia”.